Quanti sono davvero gli esodati, ovvero le persone che non hanno né pensione e nemmeno un lavoro? Fino a ieri le cifre parlavano di circa 50 mila ex lavoratoricon troppi anniper trovare un nuovo impiego, ma ancora troppo giovaniper andare inpensionein base ai requisiti della Legge Fornero. Sono quelli che non sono rientrati in nessuna delle sei salvaguardie ovvero non hanno potuto utilizzare il paracadute deiprovvedimenti di tutela previdenziale adottati proprio a partire dalla contestatissima riforma Fornero del 2011.

Il Corriere della Sera di oggi, 17 settembre 2015, fornisce ben altri dati, ridimensionati, del fenomeno.

In tutto, in Italia, sarebbero 1.177 gli esodati. La cifra viene fuori dall'indagine statistica condotta via web ed elaborata dalla Commissione Lavoro del Senato in collaborazione con l’Istat.

Esodati, ecco chi sono in percentuale: età, titolo di studio, motivazione della perdita del lavoro

I questionari compilati, infatti, sono stati 1.645 e di questi solo 1.177 rispondenti (il 71,6 per cento) rientrerebbero in quella che è definita la categoria degli esodati, non rientranti nelle sei salvaguardie.

Tra i parametri dell'indagine, è innanzitutto importante verificare l'età. Il 41 per cento di chi ha risposto al questionario ha tra i 55 ed i 59 anni, mentre l’intervallo successivo, quello che va dai 60 ai 64 anni, ha la maggioranza del campione (il 57 per cento).

Il titolo di studio che va per la maggiore è il diploma di maturità e riguarda il 52,9% (pari a 871 intervistati). A seguire, il diploma di scuola media (27%, 444 intervistati), lalaurea (13,8%, 227), mentre il 2,7% (45) ha addirittura un master o un dottorato (il 3,6% del campione ha risposto altro o non ha risposto). Ben bilanciata è la motivazione della perdita del posto di lavoro: esattamente la metà lo ha perso per licenziamento, mentre l’altra metà per dimissioni o per la risoluzione consensuale del contratto di lavoro.

Esodati, solo più di mille senza pensione: sono dati veritieri?

Al di là dei dati statistici, due sono le domande che sorgono spontanee: è possibile che il numero degli esodati sia così basso rispetto ai dati emersi negli ultimi mesi e, soprattutto, è plausibile che ci siano tanti esodati che non abbiano risposto al questionario?

La risposta alle due domande è unica: è certamente vero che ci siano delle persone rientranti nei parametri dell’indagine conoscitiva che non abbiano risposto per le motivazioni più diverse, ma è altrettanto vero che dai 1.177 esodati rilevati dall'indagine non ci si può discostare più di tanto. Insomma, il numero di50 mila esodati è una cifra spropositata. Dunque il problema di quanti non sono coperti dalle salvaguardie è limitato e circoscritto: proprio non si riesce a risolverlo?