Non sono bastati alcuni chiarimenti per le supplenze su posto comune e sul sostegno per impedire i primi intoppi sul corretto avvio dell'anno scolastico. Da nord e da sud arrivano notizie di assegnazioni di cattedra errate da parte dell'algoritmo del Miur e in qualche caso le scuole hanno anche ridotto l'orario per la mancanza di insegnanti. Chi ha conseguito la specializzazione sul sostegno ha la priorità di nomina, così come indicato nella nota chiarificatrice inoltrata a tutti gli uffici scolastici regionali pochi giorni fa. Ma da Lecco arriva la storia di Elio Canino, genitore di un'alunna disabile, che per protesta contro la mancanza di nomina dell'insegnante di sostegno, decide di incatenarsi al cancello della Scuola elementare di Calolziocorte.

La protesta

Elio Canino, il papà della piccola Giada affetta da una forma grave di sindrome di Down, ha deciso di protestare incatenandosi ai cancelli della scuola perché al primo giorno di lezione molti alunni diversamente abili non hanno l'insegnante di sostegno, ma forse solo supplenti che oltre a tutto potranno essere sostituiti a novembre da altri insegnanti che saranno nominati titolari del ruolo. A poco è servito l'intervento del dirigente scolastico Walter Valsecchi che in mattinata ha nominato una supplente. I medici che hanno in cura Giada si sono raccomandati col genitore affinché la piccola abbia sempre lo stesso insegnante di sostegno per tutelare il suo fragile equilibrio. Ovviamente la colpa non è del dirigente scolastico che intanto ha nominato la supplente, ma di una legge assurda che non tiene conto delle esigenze delle famiglie, oltre che dei docenti precari.

Il genitore si sfoga contro quello che lui definisce lo schifo della scuola italiana. Ci sono anche altre 1500 famiglie nella stessa condizione ma allo Stato questo non interessa, il senso della sua protesta.

Danni collaterali

La nota del Miur rilasciata qualche giorno addietro chiariva a chi spetta la priorità sul sostegno, anche se peraltro va detto che, in questi lunghi anni di vacanza normativa, molti docenti non specializzati hanno svolto un'esperienza probante e di tutto rispetto nelle attività didattiche rivolte agli alunni con disabilità.

Ciò non toglie che gli errori di nomina di Torino e Siracusa, città dalle quali sono giunte le segnalazioni di errore, vadano a discapito dei numerosi docenti precari che una abilitazione la hanno conseguita, a costo di enormi sacrifici e costosissimi corsi abilitanti. Operare nei modi appena descritti vuol dire ignorare le esigenze dei docenti e soprattutto, cosa ben più grave, i diritti dei disabili.