Anche le banche dicono la loro sulla riforma Pensioni 2015, più precisamente sulla flessibilità in uscita per la pensione anticipata, vero nodo di tutta la questione, ma anche sulla staffetta generazionale. Una questione sempre più spinosa per il governo Renzi: le ultime notizie riportano di un premier che ha chiesto ai ministri Poletti e Padoan di trovare delle soluzioni per la flessibilità in uscita ma a costo zeroo quasi per lo Stato. D'altra parte la Legge Fornero ha garantito e garantirà ai conti pubblici italiani una notevole stabilità dal punto di vista previdenziale e i cittadini dovrebbero ringraziarla, come ha detto l'ex premier Mario Monti...
giusto? Anche l'ABI, l'Associazione Bancaria Italiana, fa sentire la sua voce ed ovviamente è perfettamente d'accordo con il governo.
Riforma pensioni, ultime news: anche l'ABI per la flessibilità in uscita ma senza costi per lo Stato
I vertici dell'ABI nella giornata di mercoledì 23 settembre hanno partecipato ad una audizione presso la Commissione Lavoro della Camera, quella presieduta da un per ora sconfitto Cesare Damiano (diamogli fiducia suvvia, e supponiamo che la sua battaglia sia fatta davvero col cuore e non solo per intenti di immagine politica...): nel corso dell'incontro hanno affermato che sono sì necessarie misure volte a introdurre alcuni cambiamenti per la pensione anticipata in nome della flessibilità in uscita e anche per un ricambio generazionale nel mondo del lavoro, ma sempre garantendo l'equilibrio contabile con interventi inseribili fin da subito nell'imminente Legge di Stabilità, che come sappiamo e come ribadito dal premier Renzi più volte conterrà interventi come il taglio della Tasi, sperando che si possano avere margini di manovra senza andare contro ai vincoli europei.
Questo quanto affermato dal responsabile ufficio relazioni sindacali dell'ABI, dott. Giorgio Mieli: “L'ABI esprime la piena disponibilità a prendere in considerazione, anche alla luce dei reali impatti, quelle soluzioni che vadano nella direzione prefigurata introducendo forme di flessibilità che garantiscano il massimo livello di sostenibilità possibile tra esigenze di finanza pubblica e necessità di imprese e lavoratori".
Mieli aggiunge che le varie proposte giunte alla Commissione Lavoro su flessibilità e pensione anticipata -quelle su Quota 97 con penalità, Quota 100 senza, Quota 41 per i precoci, la nuova Opzione Donna ed un'eventuale Opzione Uomo per i disoccupati prossimi alla pensione- sono tante e disomogenee, ma l'Associazione è comunque favorevole ad interventi in questa direzione per trovare “quell'equilibrio per non aggravare i conti Inps”.
Tra gli effetti della Legge Fornero c'è anche l'aumentata difficoltà di accesso al mondo del lavoro da parte dei giovani, visto che i requisiti per la pensione di vecchiaia ed i prepensionamenti sono più rigidi: l'ABI “auspica un potenziamento della solidarietà generazionale e di tutti gli strumenti che favoriscano una maggiore flessibilità nella gestione dei processi di avvicendamento del personale, ivi compresa la possibilità di accedere al pensionamento in base [estensione dell'Opzione Donna o qualcosa di simile anche ai lavoratori]”.