Torna prepotentemente nell'agenda politica la Riforma Pensioni 2015, con i media che negli ultimi giorni hanno scritto e detto molto a proposito. Cerchiamo di fare chiarezza su quali sono le proposte dei ministri Padoan e Poletti da una parte e qual è la preferita dai lavoratori, che appoggiano il DDL di Cesare Damiano. Intanto resta caldo il fronte delle Pensioni Opzione Donna, dopo la manifestazione a Roma di martedì scorso e con un nuovo presidio già stabilito per giovedì 24 settembre, quando alla camera dei Deputati ci sarà l'audizione dei ministri dell'Economia e del Lavoro.

Riforma Pensioni 2015, ultime novità e proposta Damiano: Padoan e Poletti propongono maggiori penalizzazioni

Fino ad oggi la principale proposta sulla Riforma Pensioni 2015 era quella di Cesare Damiano, ribadita anche ieri davanti a Montecitorio su Repubblica tv. Damiano vuole l'uscita a 62 anni di età e 35 di contributi e 2% di penalità annua (l'ormai famosa quota 97) e la quota 41 senza limiti di età per i lavoratori precoci. In queste ultime ore però, i ministri Padoan e Poletti stanno studiando una nuova forma di flessibilità in uscita, e stando da quanto risulta fino ad ora, vogliono proporre una diversa uscita anticipata, solo per certe categorie. Si pensa a 63 anni e 35 di contributi, con penalizzazioni di circa il 3-4% annue, per consentire alle Donne, agli "esodandi" esclusi dalle salvaguardie e agli over 62 che hanno perso il lavoro a pochi anni dalla pensione.

Ora tra Damiano e il Governo non sappiamo chi vincerà, anche se sembra facile ipotizzare che alla fine a perdere saranno i lavoratori...

Opzione Donna e Pensione, nuovo presidio il 24 settembre: la lotta continua

Se da una parte il Governo sta studiando questanuova "opzione donna" di cui abbiam parlato, magari da inserire nella prossima legge di stabilità, dall'altro continua la battaglia delle lavoratrici che si sono viste togliere il diritto di accedere alla pensione da 57 anni di età e 35 di contributi ricalcolando l'assegno con metodo interamente contributivo.

Questo problema non deve rientrare all'interno della Riforma Pensioni 2015 e va risolto semplicemente con l'abolizione delle circolari INPS che hanno bloccato l'uscita di queste lavoratrici. Per ricordarlo a tutti e farsi sentire, il 24 settembre alle 8:30 a Montecitorio ci sarà un nuovo presidio organizzato dal comitato Opzione donna. Il Pressing al Governo è forte ed arriva da Sindacati, parlamentari e soprattutto donne, che domani faranno di nuovo sentire la loro voce!