Nella riforma delle Pensioni che verrà quasi sicuramentediscussa nella prossima Legge di Stabilità si fa largo l'ipotesi di una penalizzazione con lo scontoper chi scelga di uscire anticipatamente dal lavoro. E' questo l'ultimo petalo della margherita delle idee su come sia possibile assicurare ai contribuenti italiani lapensione anticipata rispetto ai limiti di età e di contribuzione stabiliti dalla riforma Fornero.

Pensioni anticipate, ecco l'ipotesi della penalizzazione con lo sconto per importi fino a 2-3 volte il minimo

L'ipotesi prevede che i contribuenti che dovessero scegliere di uscire anticipatamente dal lavoro pagherebberouna penalizzazione con un taglio del proprio assegno pensionistico più leggero per le pensioni di importo non eccedente il doppio o il triplo del minimo, ovvero per gli assegni previdenziali fino a 1.000 o a 1.500 euro.

Sulla base di questo ragionamento, per questi contribuenti la penalizzazione sulla pensione potrebbe essere, in percentuale, più bassa rispetto al 3 o al 4 per cento sul quale si sta ragionando per ogni anno di anticipo rispetto ai 66 anni della pensione di vecchiaia. E' questa, dunque, l'ipotesi sulla quale i tecnici stanno facendo le proprie simulazioni e della quale riferisce il Corriere della Sera del 23 settembre 2015.

Riforma pensioni, l'ipotesi del prestito pensionistico

L'altra ipotesi che sta ricevendo i maggiori favori è quella del prestito pensionistico che permetterebbe ai contribuenti rimasti senza lavoro di poter anticipare l'età della pensione ottenendo un assegnodi 700-800 euro mensili, da restituire a rate nel momento in cui gli stessiraggiungano l'età per l'assegno di vecchiaia.

Il tema delle pensioni anticipate è stato rilanciato nei giorni scorsi dallo stesso Presidente del Consiglio, Matteo Renzi che ha chiesto al ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan e a quello del Lavoro, Giuliano Poletti, di inserirlo nella Legge di Stabilità che verrà propostaentro prossimo 15 ottobre nonostante le risorse ridotte per il 2016 (si parla di una somma di maggiore spesa che non dovrà superare il miliardo di euro).