"Le risposte del Governo sono ancora insufficienti ed evasive, perché anche oggi non sono state indicate con chiarezza le soluzioni ai problemi degli esodati e per l'opzione donna": sono le parole di Maurizio Petriccioli in rappresentanza del sindacato Cisl, con le quali si sottolinea l'intenzioni di proseguire nella mobilitazione di protesta avviata lo scorso 9 settembre e proseguita nella giornata di oggi. Il commento ha fatto seguito all'intervento di questa mattina del Ministro dell'economia Pier Carlo Padoan presso la Commissione lavoro alla Camera, durante il quale ha rimandato alla legge di stabilità in discussione nell'ultima parte dell'anno ogni questione inerente le salvaguardie dei lavoratori e delle lavoratrici rimaste bloccate fuori dall'Inps.
A tale proposito, il sindacalista tiene a sottolineare come "dietro al balletto di cifre ci sono delle persone che vivono situazioni di malessere e disagio sociale [...] mettendo tutto nello stesso calderone il Governo tradisce gli impegni già assunti in passato". Un evidente riferimento alle risorse già accumulate nel fondo esodati, che però secondo l'interpretazione del Mef non risulterebbero più disponibili.
Pensioni flessibili: Furlan chiede al Premier Renzi di fare chiarezza
Stante la situazione, la Segretaria generale della Cisl ha deciso di rivolgersi direttamente al Premier Matteo Renzi, chiedendo un suo intervento definitivo sulla vicenda degli esodati e delle lavoratrici con opzione donna.
"Il Governo non può confondere i termini della discussione facendo il gioco delle tre carte su esodati, opzione donna e flessibilità pensionistica" afferma Annamaria Furlan. Il riferimento è all'accomunamento delle salvaguardie con la necessità di aprire alla flessibilità previdenziale, due questione separate che l'esecutivo sembra voler affrontare in via unitaria durante le discussioni parlamentari di fine anno.
Così facendo, secondo la sindacalista, si rischia solo di allargare "l'area del disagio sociale [...] bisogna fare chiarezza ed assumersi le responsabilità di risposte improrogabili che il Paese attende".
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