La presa di posizione del Ministero dell'Economia riguardo la settima salvaguardia in favore degli esodati è da considerare come non qualificabile: si tratta dell'opinione espressa dal leader dell'Ugl Francesco Paolo Capone, che ha puntato il dito contro il mancato via libera all'operazione di tutela dei lavoratori. "Fino a quando non si daranno risposte certe e positive a tutti coloro che sono stati scippati nei diritti previdenziali, l'Ugl continuerà a mobilitarsi" ha spiegato il sindacalista. "Il quindici settembre anche la nostra organizzazione protesterà davanti al Mef, unitamentealle altresigle sindacali confederali e ai comitati degli esodati".
Capone ha concluso le proprie dichiarazioni spiegando che è urgente intervenire perché lo stallo venutosi a creare in settimana rischia di gettare nello sconforto migliaia di persone, dopo che quattro anni fa la riforma Fornero li ha lasciati senza stipendio e contemporaneamente senza possibilità di accedere alle tutele previdenziali offerte dall'Inps.
Pensioni, mobilitazione del 15 settembre: nuovo comunicato congiunto anche da Cgil, Cisl e Uil
Nel corso della giornata di ieri è arrivato anche un comunicato di confermaalla partecipazione congiunta delle altre tre sigle sindacali (Cgil, Cisl e Uil) alla giornata di protesta indetta per il prossimo 15/09/2015. La mobilitazione si terrà a partire dalle dieci di mattina presso Via XX settembre, ovvero in fronte alla sede del Ministero dell'Economia e delle finanze.
La protesta servirà a ribadire la necessità di giungere al rispetto della legge 228/2012, riguardante l'istituzione di un fondo in favore dei lavoratori esodati. Le parti sociali chiedono il rispetto dello scopo con il quale si è dato vita al fondo, destinando così le risorse già accantonate e non ancora utilizzate in favore della settima salvaguardia e dei lavoratori rimasti bloccati incolpevolmente fuori dall'Inps a causa dell'irrigidimento nei requisiti d'accesso.
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