E’ un continuo rimpallo di ipotesi, possibilità e prospettive la questione connessa alla riforma della previdenza. Ora un giorno ora l’altro emergono ipotesi nuove e completamente differenti tra loro, ma la vera notizia di quest’oggi è una sorta di ritorno al passato. Stando a quanto riferito dall’ANSA infatti, Renzi starebbe pensando di definire l’ipotesi ideata dall’ex ministro del lavoro Giovannini che all’epoca del governo Letta aveva proposto l’istituzione di un prestito INPS per incrementare il livello di flessibilità in uscita e offrire una via secondaria ai lavoratori che desiderassero uscire prima dell’impiego.

Una misura che potrebbe interessare anche il caso Pensioni lavoratori precoci, dato che l’idea sarebbe quella di configurare l’istituto in modo da tale da metterlo a disposizione di chiunque desiderasse fruirne. Le ultime news sulle pensioni per i precoci aggiornate ad oggi 24 settembre si rifanno dunque al prestito INPS ma ruotano attorno anche ai lavori parlamentari. Proprio in questi minuti Poletti e Padoan stanno tenendo un’audizione che dovrebbe chiarire alcuni decisivi elementi: lato interventi non possiamo invece non rimarcare il solito inveire di Susanna Camusso insieme alla dichiarazioni rilasciate dalla vice presidente del gruppo di Forza Italia al Senato Paola Pelino. Allo stato attuale sembra che il DDL Damiano sia stato accantonato perché metterlo in pratica costerebbe troppo.

News pensioni precoci oggi ventiquattro settembre: difficile il DDL Damiano, si torna a pensare al prestito INPS

Le ultime news sul caso pensioni lavoratori precoci aggiornate ad oggi 24 settembre ci informano dunque di difficoltà sempre crescenti nell’intavolare una seria discussione sul DDL Damiano. L’impressione è che pesi ancora la valutazione fatta da Boeri qualche mese fa, quando l’ex bocconiano non esitò a definire ‘irrealizzabile’ (per via degli alti costi) la proposta firmata da Damiano e Baretta.

Niente Quota 41 o Quota 100 dunque? Mai dire mai, questo governo ci ha insegnato che dobbiamo attenderci di tutto. Per il momento sembra però riprendere quota un’altra ipotesi, quella del prestito INPS di giovanniana memoria. L’idea è quella di accordare un prestito a quei lavoratori che decidano di abbandonare l’impiego 2 o 3 anni rispetto alla naturale scadenza, prestito che sarebbe pagato in parte dallo Stato, in parte dall’INPS, in parte dall’azienda di appartenenza.

Una volta maturato il pensionamento il diretto interessato dovrebbe però rendere quanto ricevuto subendo delle decurtazioni sugli assegni previdenziali, ecco che allora come oggi ci sentiamo di riproporre lo stesso quesito: per quale motivo i lavoratori dovrebbero accettare di ricevere in ‘prestito’ denaro che gli appartiene e che hanno versato in una vita di contributi? Il rischio di un utilizzo di questo istituto ridotto a zero sarebbe elevatissimo a meno di clamorose clausole di vantaggio per così dire che le rendano più appetibile. Condizioni delle quali però al momento non v’è nessuna traccia.

Novità pensioni precoci oggi 24-09: Camusso e Forza Italia attaccano Renzi

‘Quello dell’aspettativa di vita non può essere l’unico criterio di valutazione per la riforma - ha tuonato Susanna Camusso - Allora si ragioni per mestieri e scopriremo che le stesse aspettative di vita sono diverse tra chi stacca le cedole e chi sta all’altoforno’ ha concluso il leader CGIL.

Ad ogni modo è venuto il momento di fare, di agire: ‘È auspicabile che sulle pensioni il governo esca allo scoperto solo dopo aver fatto chiarezza sui suoi orientamenti. Su una materia così delicata, la rincorsa di voci che ha caratterizzato il dibattito in queste ultime settimane ha il solo effetto di creare aspettative e disorientare la platea dei destinatari dei provvedimenti […] Dopo le sei poderose riforme varate negli ultimi 20 anni, il fatto che il sistema sia ancora aperto a possibili interventi dovrebbe indurre a maggiore prudenza’ ha sottolineato la senatrice di Forza Italia Paola Pelino.