Per comprendere la complessità della materia è sufficiente scorgere il tenore di alcune dichiarazioni. C’è chi, come Mario Monti, difende la riforma Fornero, sostenendo che ‘gli italiani le saranno grati nel giro di qualche anno’, chi propone delle modifiche senza però ‘snaturare i conti pubblici’ come il ministro Poletti o il presidente INPS Boeri, e chi come il vice presidente della Commissione Lavoro Walter Rizzetto considera ‘un disastro epocale’ quello verso il quale corre il governo Renzi. L’impressione è quella di trovarsi davanti ad un cubo: comunque lo si rigiri ci sono più facce,ognuno ne vede solo una (forse per interesse, forse per miopia, forse per scarsa considerazione di tematiche non ritenute di propria competenza) e dimentica la visione d’insieme.
La prospettiva nel suo complesso appare in realtà semplice da leggere: le condizioni socio-economiche di oggi sono differenti da quelle di quattro-cinque anni fa, ergo serve una manovra diversa che risulti più aderente alle nuove esigenze. Pensando al solo caso Pensioni lavoratori precoci, le ultime news aggiornate ad oggi 25 settembre non fanno che evidenziare come la categoria non sia inclusa nel piano Renzi. Gli interventi di ieri di Padoan e Poletti in Commissione Lavoro non hanno per nulla menzionato la categoria, con l’aggravante di una Quota 41 che come sottolineato dallo stesso Rizzetto ‘sembra scomparsa dal dibattito’.
Notizie pensioni precoci oggi 25 settembre: Monti difende la Fornero, Furlan vuole una proposta concreta, per Rizzetto siamo davanti ad una ‘vergogna’
Il punto di partenza non può che essere sempre e comunque la Legge Fornero. Per arrivare ad una riforma si deve necessariamente passare dalla normativa di sistema, ma come modificarla?
Per l’ex premier Mario Monti non ci sono concreti motivi di intervento, anzi: ‘L’Italia per tanti anni ha gestito le pensioni in un modo allegro, scaricando gli oneri sulle generazioni future che nel frattempo sono arrivate’. E insieme a loro è 'giunta' anchela riforma Fornero: ‘E’ovvio che la si sia vissuta male, ma è anche vero che gli italiani hanno vissuto molto bene per decenni con uno Stato che dava e prendeva a quelli che sarebbero venuti dopo’.
Insomma per Monti è una questione di rapporto tra le generazioni che in passato è stato gestito male. Ma oggi? E’ corretto che il peso di quegli errori, ammesso che ci siano stati, ricada sui lavoratori che oggi, come quelli di ieri, hanno lo stesso diritto alla quiescenza? ‘Credo sia all’ordine del giorno del paese riformare la Legge Fornero, abbiamo sentito molte proposte, quello che manca è un piano del governo’ ha ricordato il segretario CISL Anna Maria Furlan. Un piano quello di Renzi, Poletti, Boeri e Padoan che non sembra esserci. E se anche ci fosse sembra quasi scontato che non contenga alcun riferimento alla vertenza dei lavoratori precoci: ‘Dov’è finita la Quota 41? E’ una vergogna, si va verso un disastro epocale’ ha tuonato il vice presidente Rizzetto.
Novità pensioni precoci oggi 25 settembre: Zaia dice si alla flessibilità, Damiano pensa positivo
Le ultime news sul caso pensioni lavoratori precoci riferite ad oggi 25 settembre ruotano però anche attorno alle dichiarazioni del presidente Damiano e del governatore del Veneto Zaia. L’ex ministro si dice soddisfatto ‘perchè il Premier ha dichiarato che nella Legge di Stabilità ci sarà spazio per un intervento che riguarda la flessibilità del sistema pensionistico. Non era scontato, credo che sia una scelta giusta e coraggiosa’. Più mitigato l’intervento di Zaia, che prima di sbiancarsi sulla bontà o meno della riforma allo studio vuole ‘capirne tutti i passaggi’. Noi crediamo che servirebbe più rispetto per i precoci e in generale per chi attende questa manovra ormai da troppo tempo. E Voi come giudicate le parole di Monti? Dateci un commento lasciando il vostro parere qui sotto!