E' arrivata l'ufficialità: la riforma Fornero non si tocca! In questi ultimi mesi si è parlato moltissimo di flessibilità, di riformare il sistema previdenziale italiano attraverso una delle proposte presentate in Parlamento da diversi esponenti politici. Il sistema Quota 100 oppure il disegno di legge Damiano-Baretta sulle penalizzazioni da applicare agli assegni previdenziali, almeno per il momento, saranno accantonate, in attesa di 'tempi migliori'.

Padoan: 'Non toccare la legge Fornero'

Nelle scorse ore, il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, durante il question time alla Camera, ha espresso il proprio pensiero, e quello del governo, in maniera piuttosto chiara.

La legge attualmente in vigore non può essere toccata, dato che non ci sono le risorse finanziarie per giungere ad una modifica della legge stessa. Applicare la tanta agognata flessibilità al sistema pensionistico diventa insostenibile per le casse dello Stato. Una spesa prevista compresa tra gli 8 e i 10 miliardi di euro non può essere applicata ad un nuovo sistema flessibile. A questo punto, quale potrebbe essere la soluzione più idonea?

Il sistema Quota 100 troppo costoso per la finanza pubblica

Una riforma pensionistica può essere fattibile solamente se, gli stessi pensionati, potessero finanziarla, attraverso delle penalizzazioni che, in qualche caso, potrebbero raggiungere anche il 30 percento degli assegni previdenziali (questo accade anche con il sistema contributivo donna).

Questo è il motivo per cui la proposta Quota 100, 'messa in campo' dal presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano, non può essere accettata. Il valore 100, da raggiungere quale somma tra età anagrafica e versamenti contributivi, darebbe la possibilità ai lavoratori di uscire dal lavoro diversi anni prima del previsto ma, allo stesso tempo, graverebbe inesorabilmente sulle esigue finanze pubbliche.

Probabile cancellazione della Tasi sulla prima casa

Pier Carlo Padoan, durante la sua esposizione alla Camera, ha anche evidenziato l'intenzione del governo Renzi di cancellare la Tasi sulla prima casa. Probabilmente, l'esecutivo vuole investire sui possibili consensi elettorali derivanti da una decisione di questo genere. Peccato che questa probabile scelta vada a scapito della riforma previdenziale e che la Tasi, nel 2016, sarà comunque sostituita dalla Local Tax (ricordiamo i casi precedenti di Ici e Imu).