Nella giornata di ieri c'è stata un'audizione con i sindacati alla Commissione Lavoro alla Camera sul tema della flessibilità in uscita e della riforma delle pensioni 2015, e , a margine di essa, c'è stato un importante intervento di Cesare Damiano sulla questione dei fondi per gli esodati. Si è aperto un vero e proprio conflitto istituzionale tra il Ministero del Lavoro e il Ministero dell'Economia sull'utilizzazione di quanto rimasto nel fondo esodati dalle precedenti operazioni di salvaguardia: secondo Cesare Damiano, vi sarebbe l'intenzione di distrarre quelle risorse economiche per poterle utilizzare per altri fini.
L'accusa è piuttosto diretta ed è difficile immaginare quali possano essere gli scenari possibili: è un dato di fatto che il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera abbia espresso chiaramente le sue preoccupazioni, ci sarebbe infatti un'intenzione precisa del governo e del premier Renzi in persona di utilizzare quelle risorse per finanziare la sua mossa 'politica' ed 'elettorale' per eccellenza: l'abolizione della Tasi e dell'Imu sulla prima casa.
Il governo Renzi, Damiano e le ultime news sulla riforma pensioni 2015
Cesare Damiano ha sottolineato come a suo avviso vi sia un preciso programma politico che vedrebbe, da parte del governo Renzi, l'intenzione di utilizzare il Fondo Esodati per finanziare l'abolizione della Tasi, misura che ha un costo di circa 3-4 miliardi di euro.
Il Presidente della Commissione Lavoro ha anche sottolineato come questa manovra politica sia già avvenuta nel nostro recente passato, quando un fondo che era stato dedicato alla risoluzione della questione dei lavori usuranti era stato distratto e utilizzato per altri fini all'interno della Legge di Stabilità. È chiaro come una possibilità di riforma delle pensioni per il 2015si allontani sempre di più e la previdenza sembri diventare un 'fondo' dal quale pescare per finanziare altre manovre.
Insomma, non si tratterebbe della prima volta e per Cesare Damiano si tratta di una questione assolutamente inaccettabile.
Per quanto riguarda, invece, la riforma delle Pensioni 2015 e la flessibilità in uscita, Cesare Damiano ha lasciato intendere che non vi saranno misure all'interno della Legge di Stabilità 2016, ma all'interno di un provvedimento ad essa collegato.
Il suo progetto 'politico' è il seguente: ha chiesto ai sindacati pieno appoggio sulla sua proposta di flessibilità, la Quota 97, in maniera tale da costituire un fronte comune contro il governo Renzi; ha sottolineato poi che è necessario trovarsi d'accordo su un punto centrale che riguarda i 'precoci': bisogna insistere sull'uscita con 41 anni di contributi a qualsiasi età.
Lo scontro istituzionale sembra poter causare non pochi problemi al governo Renzi, anche perché Damiano ha svelato immediatamente quali sono i meccanismi che regolano il suo operato. Per approfondimenti sui temi della riforma delle pensioni 2015, cliccate su 'Segui' in alto sopra il titolo dell'articolo.