Slitta la riforma Pensioni, ma non la riduzione della pressione fiscale. La legge di Stabilità 2016 del Governo Renzi viene snocciolata in tv e su Facebook dal premier in attesa del suo arrivo in Parlamento. L'esame comincerà al Senato, ma ancora non è stato calendarizzato. Il primo ministro non sembra lasciare molti margini di manovra alla minoranza del suo partito che scalpita per la flessibilità in uscita verso nuove formule di pensione anticipata, non sembra esserci spazio nemmeno per una trattativa sul tetto per l'uso dei contanti. Il premier tira dritto e non si ferma di fronte alle posizioni critiche espresse all'interno del Pd da Bersani e Cuperlo, Damiano e D'Attorre per fare alcuni nomi.

Parla sui social network e in tv direttamente con i cittadini.

Legge di Stabilità, e-news Renzi del 22 ottobre

"Ricordate - chiede retoricamente Matteo Renzi ai cittadini nella sue e-news settimanale su www.matteorenzi.it - una legge finanziaria con una riduzione di tasse di questo genere? Se ve la ricordate - ha aggiunto - ditemelo, vi prego. Io - ha aggiunto il premier rimarcando il valore della sua seconda manovra di bilancio - non me la ricordo". Il piatto forte è la rottamazione della Tasi e dell'Imu agricola su imbullonati e terreni. La promessa è la riduzione dell'Ires dal 2017. I comuni non potranno aumentare le tasse. "Pagare meno - ha detto Renzi - pagare tutti". E fa l'esempio del canone Rai.

Della riforma pensioni non ne parla il premier e segretario del Pd nella sua e-news settimanale. Bastano già le quattro misure su not tax area e pensionamento anticipato part-time, estensione opzione donna e salvaguardia esodati. Capitolo chiuso già ieri sera in diretta tv a Otto e mezzo: flessibilità sulle pensioni rinviata "per evitare un pasticcio come quello degli esodati".

Il premier: avete mai visto una finanziaria così?

Quindi la manovra, anche se a quanto pare ancora circolano bozze con qualche differenza, va votata così come la propone il governo, Renzi è pronto a porre la questione di fiducia. Il premier così replica alla minoranza interna del suo partito. "A quella parte del Pd che contesta sempre a prescindere - ha detto il premier intervenendo sulle polemiche attorno alla manovra e alla riforma pensioni - vorrei domandare: cosa è più di sinistra?

Litigare su mille euro di contante - ha chiesto il premier - o mettere finalmente le risorse sul sociale e sulla povertà?". E' fiducioso il premier e rivendica i meriti del suo governo. "La musica è cambiata. I numeri dicono - ha ribadito il premier - che le cose vanno molto meglio di prima. Pil, occupati, consumi, fiducia - ha aggiunto - tornano al segno più".

Manovra, Di Maio (M5s): Governo fuori legge

La pensano diversamente le opposizioni. "Noi - ha detto il parlamentare del Movimento 5 stelle Luigi Di Maio - stiamo ancora aspettando la legge di Stabilità. Il Governo - ha aggiunto il vice presidente della Camera - la doveva presentare il 15 ottobre, ancora non è arrivata. E' in ritardo - ha detto - anzi è fuori dalla legge".

I grillini puntavano a far inserire nella finanziaria almeno il reddito di cittadinanza e si sono battuti anche per l'aumento delle pensioni minime. "Renzi - ha aggiunto Di Maio intervistato a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio24 - ne ha fatto tante promesse e non le ha mai mantenute. Avevo sperato che Renzi almeno sul reddito di cittadinanza - ha proseguito il deputato pentastellato - un tema così importante che riguarda 3milioni di poveri tra cui molti bambini, cedesse almeno a una proposta del M5s".