Si continua a discutere sulla mobilità nella Scuola 2016-2017. Secondo ciò che ha stabilito la legge 107, sarà proprio il prossimo anno che si deciderà la provincia effettiva di destinazione dei docenti. A questo proposito è intervenuto il ministro Stefania Giannini, che ha specificato come coloro che hanno scelto la supplenza annuale il prossimo anno dovranno accettare la destinazione, altrimenti la loro assunzione decadrà. Ancora la fase di mobilità straordinaria prevista per l'anno scolastico 2016-2017 presenta parecchie incertezze, ma le parole del ministro sono state molto chiare sull'argomento: bisogna accettare la provincia a cui si sarà destinati, altrimenti non si sarà assunti di ruolo.
L'unica alternativa a quel punto sarebbe di rientrare nella scuola attraverso i concorsi.
La mobilità straordinaria
La legge sulla Buona Scuola ha previsto un percorso di mobilità straordinaria per l'anno scolastico 2016-2017. Tutto ciò vuol dire che i docenti che quest'anno sono entrati di ruolo in fase B e coloro che otterranno il contratto a tempo indeterminato nella fase C dovranno obbligatoriamente partecipare alla riassegnazione della loro cattedra in un'altra provincia d'Italia. La mobilità straordinaria per l'anno prossimo è infatti valida a livello nazionale. Al piano parteciperanno anche i docenti assunti fino all'1 settembre 2014. Sono proprio loro che avranno l'opportunità di non tenere conto del vincolo della permanenza per tre anni nella permanenza di immissione.
Il tutto è rimandato al prossimo anno, perché, come ha fatto notare il ministro, quest'anno il piano straordinario di mobilità non era attuabile, data la sua eventuale coincidenza con l'avvio dell'anno scolastico.
Gli ambiti territoriali
Con l'avvento della mobilità straordinaria per il 2016-2017 saranno presi in considerazione gli ambiti territoriali.
I docenti, infatti, dovranno richiedere il trasferimento proprio all'interno di essi e non saranno più titolari in una determinata scuola, ma soltanto all'interno dell'ambito. Saranno gli uffici scolastici regionali a definire gli ambiti territoriali entro il 30 giugno 2016, considerando vari fattori, come la popolazione scolastica, la vicinanza degli istituti e le caratteristiche del territorio.