In Parlamento, al Senato, è iniziato l'esame della legge finanziaria 2016 con particolare attenzione alle novità per le Pensioni. Secondo le ultime indiscrezioni vi saranno una serie di emendamenti che mireranno a migliorare il disegno di legge presentato dal governo.

Al Senato pronti diversi emendamenti per precoci ed usuranti

Emendamenti che vedono un consenso bipartisan, oltre che l'imprimatur della minoranza del Partito Democratico, capeggiata da Cesare Damiano. L'aumento dei fondi per i lavoratori che svolgono lavori usuranti e per quelli che hanno iniziato a lavorare da giovani, i cosiddetti "precoci",èilprimo emendamento che sarà certamente presentato.

A seguire quelli che riguardano il prolungamento del contributivo donna, nella fattispecie per le lavoratrici che hanno maturato il diritto in questo trimestre e fino alla fine dell'anno. Anche la detassazione delle pensioni basse fino a 8mila euro rientra tra gli emendamenti condivisi e bipartisan. Ricordiamo che il Consiglio dei Ministri, nel disegno di legge, ne ha prevista l'applicazione dal prossimo anno. Ma dove prendere tutti i soldi occorrenti per queste rilevanti ed onorose modifiche? I fondi sarebbero reperibili dall'apertura dell'Ue che ci concederebbe un finanziamento particolare ed extra, per le spese sostenute per l'accoglienza degli immigrati. Si parla di un finanziamento tra i 3-4 miliardi.

L'Inps lancia un allarme per i conti pubblici: occorre rivedere la gestione pensioni

Sul terreno strettamente previdenziale,l'Inps chiede al governo di consentirgli di occuparsi solo di pensioni e non di sussidi disoccupazione, disabili e altre tipologie di assistenza. Ricordiamo che tali misure vengono pagate con i contributi delle pensioni e non della fiscalità generale, si comprende benissimo come tali interventi pesino in misura incredibile sulle pensioni.

Ma questa della divisione delle competenze non è la sola novità. L'Inps chiede anche di prestare una maggiore attenzione all'uscita flessibile, sostenendo il sistema contributivo, la quota 100 o la mini pensione per un rilancio dell'economia attraverso l'aumento dell'occupazione.

E se lo dice e lo consiglia l'Inps, il governo potrà fare a meno di ascoltare e recepire il “grido di dolore” che gli arriva dalla masssima autorità in tema pensionistico? Staremo a vedere. Voi intanto seguiteci cliccando su “segui” posto in alto sopra al titolo.