La discussione sulla Legge di Stabilità inizierà il prossimo 15 ottobre e, più si avvicina questa data più si susseguono le notizie relative alla riforma sistema previdenziale italiano. Tra le varie proposte quella che potrebbe essere applicata, anche perché non si prevedono costi per lo Stato, è la concessione del prestito pensionistico, attraverso due proposte differenti.
Flessibilità a favore dei disoccupati
La prima idea è quella relativa ad un abbassamento dell'età pensionabile per tutti i lavoratori prossimi alla pensione. Il lavoratore dovrebbe ricevere questo anticipo dall'azienda con la conseguente restituzione dello stesso,tramitel'Istituto Nazionale della Prevdienza Sociale (INPS), una volta raggiunti i requisiti per la pensione di vecchiaia.
L'altra proposta, invece, è destinata ai disoccupati, cioè quelle persone senza stipendio né pensione, al di fuori della fascia della categoria degli esodati. I tecnici del ministero dell'Economia stanno studiando un sistema che prevede un prestito per tutte quelle persone senza lavoro con un anticipo sui requisiti pensionistici di 4 anni rispetto a quelli attuali. Raggiunta la pensione, i beneficiari dovrebbero restituire il prestito a piccole rate.
Questione aperta anche per i precoci
Intanto, appare sempre più sicura l'approvazione del sistema Opzione Donna, ma con dei cambiamenti rispetto alla precedente. La proposta è quella di concedere alle lavoratrici la possibilità di anticipare la pensione a 63 anni, con una penalità del 3,5 percento per ogni anno di anticipo.
In questo modo, si toglierebbe la decurtazione sugli assegni previdenziali, sin qui applicata, del metodo contributivo e, allo stesso tempo si alzerebbe il limite dell'età anagrafica (prima fissato a 57 anni e 3 mesi per le dipendenti, un anno in più per le autonome). Resta ancora da vedere la questione dei lavoratori precoci che potrebbero avere la possibilità di pensionarsi al raggiungimento dei 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età anagrafica. Si auspica l'attuazione del provvedimento già nella prossima Legge di Stabilità.