Arrivano importanti conferme per quanto riguarda la riforma del sistema pensionistico italiano da parte del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti. Il Ministro nel corso di una video intervista rilasciata a Repubblica.it, nella giornata di ieri 27 ottobre 2015, ha confermato che nella prossima legge di stabilità troverà spazio anche la manovra della cosiddetta settima salvaguardia. Questa secondo il Ministro del governo diretto dal Premier Matteo Renzi, interesserà circa 32 mila lavoratori.Entrando nello specifico, questa manovra dovrebbe interessare 26.300 nuove posizioni, mentre per quanto riguarda i posti restanti si tratterà di un recupero di alcune posizioni relative a salvaguardati dei precedenti interventi.

Questo dovrebbe avvenire attraverso il meccanismo definito 'dei vasi comunicanti'.

Si pone rimedio alla Legge Fornero del 2011

La settima salvaguardia nasce per porre rimedio ai problemi causati dalla legge Fornero del 2011.Con essa le persone salvaguardate da quanto stabilito dalla riforma fatta dal Ministro del Lavoro durante il governo Monti, arriveranno ad un totale di 170 mila. Per Poletti in questa maniera si dovrebbe essere molto vicini a tutelare il 100% degli Esodati.In questa maniera dovrebbero essere di molto attenuati gli effetti del cosiddetto 'Scalone' che si era venuto a creare con le modifiche al precedente sistema apportate da Elsa Fornero.

Flessibilità in uscita rinviata al 2016 dal governo Renzi

Per quanto riguarda invece il problema della flessibilità in uscita del sistema pensionistico italiano, il ministro Poletti ha promesso che nel corso del 2016 il governo si occuperà anche di questo problema, cercando di realizzare una riforma organica. Una riforma che possa sistemare una volta per tutte il problema, cosi come richiesto a gran voce anche dal numero uno dell'Inps, il Presidente Tito Boeri.

Resta da capire se realmente nel corso del prossimo anno il governo retto dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi riuscirà a far fronte alla questione risolvendola una volta per tutte ma senza intaccare le casse dello Stato.