Da una parte gli esponenti del Governo Renzi con il premier in testa che continuano a difendere la legge di Stabilità 2016, esaltando gli interventi per la riduzione della pressione fiscale malgrado il lo slittamento a data da destinarsi della riforma Pensioni. Dall'altra parte i sindacati che chiedono di una cambio di direzione sulle politiche per il lavoro e la previdenza e annunciano nuove forme di mobilitazioni e anche lo sciopero generale. Si chiedono anche misure per la scuola e la pubblica amministrazione oltre che misure per la flessibilità in uscita dal lavoro.
A chiedere modifiche alla manovra di bilancio in sede di esame parlamentare anche i partiti dell'opposizione, da Forza Italia di Silvio Berlusconi al Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, e la sinistra Pd dei vari Bersani, Cuperlo, Damiano, D'Attorre.
Legge di Stabilità, Landini chiede a Camusso di proclamare sciopero generale
Sul piede di guerra la Fiom di Maurizio Landini che per chiedere di "cancellare le leggi ingiuste e sbagliate come la Fornero" ha già annunciato una iniziativa nazionale di protesta a Roma per il prossimo 21 novembre che ha chiesto al leader della Cgil Susanna Camusso di allargare mobilitazione fino a proclamare uno sciopero generale. "La legge di stabilità - ha detto oggi Domenico Pantaleo, segretario generale della Federazione lavoratori della conoscenza Cgil - non stanzia le risorse per i contratti.
Non prevede - ha aggiunto - interventi per superare le iniquità della legge sulle pensioni. Non risolve - ha proseguito il sindacalista - le tante ingiustizie contro il personale Ata. Colpisce - ha sottolineato Pantaleo - il lavoro pubblico e il welfare a partire dalla sanità".
Riforme, il ministro Boschi: negli ultimi venti mesi recuperata credibilità in Ue
E mentre le organizzazioni sindacali si preparano alla mobilitazione contro la legge di Stabilità 2016 varata dal Governo Renzi, a difendere la manovra che approderà la settimana prossima al Senato il ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi.
"Negli ultimi venti mesi - ha detto il ministro elogiando il lavoro compiuto dall'esecutivo guidato da Renzi - abbiamo recuperato posizioni in Europa e abbiamo mantenuto le promesse". Secondo la Boschi in questi 20 mesi sono state fatte cose che in Italia la politica non aveva fatto nemmeno in 20 anni. "Ora - ha aggiunto la Boschi proiettandosi verso il 2018 - abbiamo due anni e mezzo per prepararci a vincere le elezioni. Ma anche - ha sottolineato il ministro per le Riforme durante un incontro del Pd nel Pavese - per costruire un'Italia più seria e credibile".