Il modello Damiano è possibile. Le ultime novità in merito alla riforma Pensioni hanno per protagoniste le parole di Alberto Brambilla, ex sottosegretario al Welfare con delega alla previdenza sociale, il quale è intervenuto sulle pagine del CorrierEconomia illustrando la propria proposta per l'introduzione della pensione anticipata, pensando anche agli stessi lavoratori precoci. Brambilla, che riprende il modello Damiano, pensa ad una riforma che preveda l'uscita dal mondo del lavoro a partire dai 63 anni (o 37,5 anni di contributi), a fronte di una penalizzazione massima tra il 12 e il 15 percento.

Le differenze rispetto al ddl 857 di Damiano-Baretta sono evidenti, come ad esempio l'età (63 anziché 62), gli anni di contributi (37,5 e non 35) e la penalizzazione massima (12-15% contro l'8 percento, quindi quasi il doppio). All'interno della sua proposta però Brambilla si gioca anche la carta dell'abolizione dell'indicizzazione dell'anzianità contributiva all'aspettativa di vita, in modo tale da consentire la pensione anticipata per i precoci dopo il raggiungimento dei 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età e senza penalizzazioni sull'assegno previdenziale.

Pensioni: Damiano pronto al confronto

Intanto Damiano continua la sua battaglia per la nuova riforma pensioni. In attesa di conoscere le nuove proposte di Renzi in merito alla pensione anticipata, il presidente della commissione Lavoro alla Camera si è detto dispiaciuto per il rinvio dell'intervento sulla flessibilità in uscita, allineandosi con il pensiero dei sindacati, secondo cui il governo ha commesso un grave errore nel posticipare la riforma, ma si è detto anche disposto, fin dai prossimi giorni, ad avere un confronto con lo stesso Renzi, in modo da potergli definitivamente spiegare al premier che con la sua proposta di flessibilità si generano sul lungo periodo dei risparmi.

Damiano è quindi tornato sulla questione costo zero-costo non zero, così come aveva fatto a fine settembre, quando rispose a Padoan, secondo cui l'idea della flessibilità a costo zero era inesatta. In quell'occasione Damiano rispose che, accanto ai costi per gli anni di anticipo, al massimo 4, si dovevano tenere in considerazione i successivi 18 anni di risparmio.

Pensione anticipata: Zanetti applaude Renzi

Non solo critiche quelle ricevute da Renzi per il rinvio della riforma pensioni 2015. Al fianco del premier si è schierato infatti Enrico Zanetti, sottosegretario all'Economia, che già in passato aveva avuto delle uscite discutibili, sopratutto dal punto di vista dei lavoratori precoci, quando ad esempio aveva parlato di suicidio qualora fosse stata smontata la riforma Fornero per introdurre una flessibilità generalizzata in uscita.

Per Zanetti il governo fa bene a rinviare il discorso sulle pensioni, almeno fino a quando non si avrà un quadro chiaro sui costi e più in generale sull'impatto che un'eventuale riforma avrà sui bilanci da qui ai prossimi 10-20 anni. E voi da che parte vi schierate, con Damiano oppure con Renzi e Zanetti?