Questa, in sintesi, è la grave situazione in cui sono costretti a lavorare molti insegnanti della Scuola pubblica italiana. Le proteste giungono da più parti e chi protesta continua a essere preso in giro dai soliti politici che tentano di rassicurare l’opinione pubblica sulla 'diminuzione'del numero degli studenti all’interno delle aule didattichema che, invece, di anno in anno, vedono aumentare a dismisura il numero dei discenti per classe. Come risaputo questo fatto compromette, senza alcun rimedio, l’efficacia dell’azione didattica e i traguardi rispetto ai prefissati obiettivi didattico e disciplinari.

Da tanto tempo gli insegnanti protestanoe denunciano con forza questo problema, ma sono rimasti sempre inascoltati, sia dalle stesse famiglie degli alunni che dagli Enti istituzionali, in testa il Miur. Più volte, anche dalle pagine di questa testata giornalistica, sono stati sciorinati dati e numeri circa questo increscioso problema lamentato da lungo tempo da parte dei docenti italiani, senza peraltro nessuna risoluzione in merito. Intanto, qualcosa è cambiata....

I genitori si sono svegliati: anche loro riconoscono quanto sostenutodagli insegnanti

Finalmente, si apprende dall’Agenzia di Stampa ANSA, che i genitori di 34 alunni di un Liceo Linguistico sardo, molto attenti ai bisogni dei propri figli, ha deciso, con convinzione e con spirito di intraprendenza, di scrivere ufficialmente al Ministro Giannini, al fine di adoperarsi per ‘sdoppiare’ la classe incriminata.

Tale classe, infatti, per il nutrito numero di alunni che ospita, rientra tra quelle definibili ‘classi pollaio’. Difficile stabilire i tempi per una precisa risposta, né tanto meno per una risoluzione definitiva del problema. Rimane solo il fatto che la politica messa in campo da questo Governo contrasta palesemente con quanto dichiarato circa un anno fa dallo stesso Premier Renzi e dal suo stesso Ministro alla Pubblica Istruzione, a proposito del loro intento preciso di voler drasticamente ridurre le unità di alunni per classe.

Inaspettatamente, questo numero cresce a dismisura ogni anno e come la deludente realtà esistente oggi per quanto concerne il problema dell’abolizione della ‘supplentite’ (non affatto cancellata, anzi….), anche per le classi pollaio dobbiamo arrenderci: siamo alle solite belle parole senza fatti e contenuti concreti.

Un'eventuale risposta della Giannini potrebbe aprire nuove strade per la Buona Didattica

I docenti esultano positivamente a questa emozionante notizia, proprio perché apprendono con orgoglio che quanto da loro sostenuto in passato diventa oggi veritiero e concretamente realistico, rispecchiante lo stato in cui si lavora quotidianamente all’interno della scuola pubblica italiana. Il gruppo di famiglie, evidentemente, infastidite e non più tolleranti per il silenzio di questi anni da parte del Miur, nonostante le promesse fatte dai maggiori esponenti di questo governo e degli Enti locali, hanno deciso di rivolgersi personalmente al diretto interessato. Staremo a vedere cosa risponderà il titolare di Viale Trastevere, intanto tutta la scuola italiana attende con ansia una precisa definizione di questo amletico dilemma, il quale potrà scontentare i politici o accontentare le famiglie, gli insegnanti e soprattutto gli alunni. Di certo, una risposta palesepotrebbe aprire parecchiestradeper la risoluzione o meno di questo compromettenteaspetto didatticodelle scuola pubblica italiana.