Sono molte le categorie di precari che la gestione delle varie riforma della Scuola che si sono susseguite negli anni ha creato: in questo senso, bisogna capire quali di queste potranno partecipare effettivamente al concorso scuola 2015-16e quali, invece, dovranno attendere ancora. È chiaro come la 'Buona scuola' di Renzi, che era stata presentata come il punto di forza del suo programma, stia mostrando tutte le sue debolezze e le sue incongruenze: da un lato, infatti, vi è stata l'esclusione dal piano di assunzioni dei docenti abilitati tramite SFP, PAS e TFA – i ricorsi potrebbero, però, rovesciare la situazione mettendo il governo Renzi in seria difficoltà; dall'altro, vi sono altre categorie di precari che speravano in qualcosa di più: parliamo di coloro che hanno 180 giorni di servizio, quelli che vantano 36 mesi nelle scuole e, infine, i laureati prima del 2001/2002, che, stando così le cose, non potranno partecipare.

Ricordiamo, infatti, che l'unico requisito che sarà inserito nel bando per poter accedere al concorso a cattedra 2015-2016 è da un lato l'abilitazione per le classi di concorso normali e dall'altro la specializzazione per il sostegno: la procedura, infatti, sarà duplice, una per classe comune e un'altra per il sostegno.

Chi sarà inserito nel bando del concorso scuola 2015-2016?

Secondo quanto previsto dalla legge 107/2015, la riforma della scuola Renzi-Giannini, non potranno essere inserite nel bando del concorso scuola 2015-2016le seguenti categorie di precari:

  • coloro che hanno 180 giorni di servizio: nonostante le pressioni, questa tipologia di docenti precari non potrà far valere questo come requisito di accesso, ma soltanto, qualora in possesso di abilitazione, come titolo e punteggio aggiuntivo (il riferimento normativo è l'articolo 114 della legge chiamata 'Buona scuola');
  • coloro che hanno 36 mesi di servizio su posto disponibile e vacante: nonostante la normativa europea e la sentenza dello scorso 26 novembre, non vi sarà una 'quota' di riserva per questa categoria, l'Anief comunque ha già annunciato ricorsi in questo senso;
  • coloro che hanno preso la laurea prima del 2001/2002: nonostante vi fossero state in precedenza promesse in questa direzione, il governo Renzi intende escludere questa categoria di docenti, il requisito unico è l'abilitazione;
  • il caso degli 'Itp': la vicenda è tra le più contraddittorie, per questa categoria non si bandiscono corsi abilitanti dal 2013 e i semplici diplomati non potranno partecipare, si tratta di una dimenticanza che ha dell'incredibile;
  • coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato nelle scuole: nonostante sia considerata una limitazione per la libertà d'insegnamento (se un docente volesse cambiare classe di concorso?), anche questa categoria sarà esclusa.

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