I supplenti delle scuole senza stipendio. Da quando è iniziato questo anno scolastico, il personale che ha sostituito fino ad oggi i colleghi assenti, non ha percepito un solo euro di retribuzione da parte del Ministero dell'Economia. Difficile quindi la situazione per un precario, che spesso e volentieri deve anche sostenere notevoli spese per raggiungere le destinazioni di lavoro. Il problema sembra dovuto dal fatto che il Ministero competente, non stanzia subito i fondi che servono per coprire queste sostituzioni nel corso dell'anno scolastico.

Ma c'è di più, la legge di stabilità del 2016 prevede che le somme destinate alle scuole degli anni passati, circa 60 milioni di euro, dovranno essere restituite all'erario invece di impiegarle per la copertura di assenze del personale. Quindi difficoltà da parte del MEF nell'erogare i compensi e ritardi ingiustificati, che penalizzano notevolmente il personale precario.

Le lamentele dei sindacati

I sindacati, in primis la flc cgil, ha già richiamato più volte l'Amministrazione nel cercare di porre rimedio a questa problematica, erogando le somme prelevandole da altri capitoli di spesa. Ha sollecitato a porre rimedio al più presto, in assenza di riscontri interverrà anche con denunce pubbliche e diffide.

Anche la Uil, ha chiesto che si faccia rapidamente affinché le supplenze vengano pagate e ha ribadito la necessità di fondi urgenti, anche per coperture diverse per il funzionamento essenziale delle scuole.

Il passaggio da scuole a MEF

Stanziamenti che non arrivano, determinati dal fatto che il MEF non eroga i finanziamenti necessari a questo capitolo di spesa.

Qualche anno fa, le colpe erano delle scuole, che avevano il compito di retribuire i propri supplenti. Ma adesso che la palla è passata allo stesso Ministero dell'Economia, diventa paradossale che non si possa coprire questa spesa e pagare regolarmente il personale. Il Governo dovrebbe compiere ogni anno i dovuti provvedimenti trasmettendo le somme adeguate al Ministero.

Intanto si risparmia

E mentre il personale che ha avuto un incarico di supplenza attende il proprio compenso, c'è chi invece aspirerebbe a una supplenza ma non può più lavorare. Si tratta di quel personale ATA, che nei primi sette giorni di assenza e in base per gli assistenti amministrativi del numero di dipendenti, non può più essere sostituito. Questo per una norma della finanziaria che blocca le supplenze di questo personale, con ovvio risparmio per le casse dello Stato.