Prosegue il pressing delle nate nell'ultimo trimestre del '58 nei confronti dell'esecutivo Renzi: moltissimi esponenti politici di spicco hanno ribadito con forza l'importanza di includere in Legge di Stabilità anchele nate nel IV trimestre del 1958, attualmente escluse dalle modifiche apportate al regime sperimentale cosiddettoopzione donna. La Legge di Stabilità ha infatti ristabilito, dopo una lunga battaglia della Commissione Lavoro alla Camera e delle iscritte al 'Comitato Opzione donna', che si sono rivolte anche al Tar delLazio,i termini originari di scadenza sanciti all'interno della legge 243/2004.

Ossia potranno accedere alla quiescenza quante matureranno i requisiti richiesti entro il 31/12/2015. L'émpasse nasce dal fatto che non si è tenuto conto dell'incremento dell'aspettativa di vita che ha così portato i requisiti al rialzo di tre mesi, ossia 57 anni e 3 mesi più 35 di contributi per le dipendenti e 58 anni e 3 mesi più 35 di contributi per le autonome.

Opzione donna, nate ultimo trimestre '58: come finirà? Aggiornamenti positivi al 9/11

Per la risoluzione di questa ingiustizia di 'genere nel genere', che porterebbe coloro che compiono gli anni dopo il 1° ottobre 2015 a rimanere escluse dall'opzione donna e a dover lavorare quasi 10 anni in più, si stanno 'battendo' molti politici, in primis l'onorevole Damiano che la ritiene la'madre di tutte le battaglie'.

Stando agli aggiornamenti al 9/11 la risoluzione per queste lavoratrici parrebbe sempre più vicina, lo stesso ministro Sacconi è intervenuto pro estensione opzione donna per le nate nell'ultimo trimestre, dicendo che il regime sperimentalesi autofinanzia basandosi sul contributivo. Anche Paola Pelino, vice presidente del gruppo di Forza Italia al Senato,ha dichiarato in una nota di aver presentato un emendamento per risolvere tale ingiustizia.

"La disposizione sull’aspettativa di vita dei tre mesi, dice la Pelino in una nota stampa, che di fatto esclude queste donne dal godimento di un loro diritto spostando inesorabilmentein avanti l’età della pensione, risulta ingiusta ed inopportuna, e crea una chiara ed evidente disparità tra le lavoratrici. Mi auguro, prosegue la vicepresidente,che il Governo sappiaabolire questa anomalia e accolga il mio emendamento quanto prima". A breve si saprà qualcosa di più definitivo visto che oggi inizia in Senatol'esame degli emendamenti alla Legge di Stabilità; per le donne, anche per le ultime escluse,la svolta è finalmente vicina?