Sulle risorse necessarie per finanziarie la Legge 243/2004urge chiarezza, sembrano volerprecisare in coro le iscritte al 'Comitato Opzione donna'. Le lavoratrici non ci stanno a sentirsi dire che stanno utilizzando, e dunque sottraendo, risorse ad altri lavoratori. Un post di Dianella Maroni, fondatrice del Comitato,pubblicato sulla pagina ufficiale facebook del gruppo, cerca proprio di smorzare tale polemica in corso. Inoltre sia il Ministro Sacconi quanto la senatrice D'Adda (Pd) hanno affermato che l'opzione donna, che dovrebbe ricomprendere per giustizia anche le nate nel IV trimestre del '58 attualmente escluse dalla Legge di Stabilità, in realtà si autofinanzia proprio per il calcolo contributivo su cui si poggia.
Talesistema determina una riduzione a vita, del 30% circa, sull'assegno che percepiranno quante vorranno usufruire del regime sperimentale 243/2004.Eccovi le ultime affermazioni della Maroni e quanto dichiarato nel corso di un' intervista rilasciataci recentemente dalla Senatrice Erica D'Adda.
News Opzione donna al 6/11: chi finanzia la sperimentazione?
Il presidente della Commissione Lavoro al Senato, Maurizio Sacconi (Ncd), in qualità di relatore riferendosi alla Legge di Stabilità e nello specifico all'opzione donna ha dichiarato, neigiorni scorsi,che questa è "autosostenibile, in quanto la copertura finanziaria è garantita dal calcolo contributivo". La senatrice Erica D'Adda, rispondendo alle nostre domande, ha ribaditoquantosostenuto da Sacconi sul versante risorse: "è una norma autosostenibile finanziariamente,perché fondata sul contributivo".
E ha aggiunto cheè necessarioricomprendere anche le nate nell'ultimo trimestre del '58.Nel corso dell'intervista ha rassicurato lelavoratrici dicendo che verranno presentati emendamenti in tal senso, affinché non si tenga conto dell'aspettativa di vita che porterebbe 'paradossalmente' queste donne, a causa di una differenza dipochi mesi alla nascita, a dover lavorare 10 anni in più.
Per quanto concerne le diatribe ultimamente emerse è intervenuta, come dicevamo prima, anche Dianella Maroni; eccovi parte del suo post pubblicato:
"Qualcuno dice che opzione donna sottrae risorse agli esodati, un'affermazione che ci lascia sgomente. Noi sappiamo per certo che la nostra scelta del sistema contributivo lascia molte risorse all'Inps.
I prossimi anni queste risorse contribuiranno a permettere il pagamento delle Pensioni di chi, diversamente da noi, ha usufruito del sistema retributivo, che comeè noto restituisce molto di più di quanto versato, gli esodati sono tra questi. Infatti hanno avuto il trattamento pre Fornero e chi ancora nonè rientrato nelle precedenti salvaguardie lo rivendica con forza. Forse chi parla si esprime male e vorrebbe dire che lo stanziamento previsto dall'INPS e avallato dalla ragioneria dello Stato è molto abbondante e sicuramente sovrastimato. Può essere che per un eccesso di cautela il calcolo fatto su una platea di oltre 30000 donne sia eccessivo, anzi ne siamo convinte anche noi. Però c'è modo e modo di esprimersi.
Credo che azzardare simili affermazioni sia quantomeno irrispettoso di una categoria come la nostra, fatta di donne che si accontentano di una pensione più piccola donando agli altri parte di quanto spetterebbe. Noi di opzione donna non abbiamo mai pensato che i soldi destinati ad altri lavoratori o pensionati fossero stati sottratti a noi anche quando lo stanziamento della legge 243/04 è stato ridotto di oltre un miliardo".