Sul capitolo Pensioni, il Governo Renzi si trova attualmente tra due fuochi: uno dentro il Parlamento, l’altro fuori. Da una parte c’è l’assedio di opposizioni e minoranza Dem alla Legge di Stabilità 2016;ma l’esecutivo è pronto a porre la questione di fiducia al Senato: la minoranza Dem, di cui Cesare Damiano è esponente, insiste affinché vengano apportate alcune modifiche, soprattutto sui temi dell’Opzione Donna, della Settima salvaguardia e, in ultimo, su quello della flessibilità in uscita. Dall’altra parte, fuori dal Parlamento, c’è il Presidente dell’Inps Tito Boeri che insiste affinché il Governo “cambi la macchina” della previdenza e pone come punto di partenza proprio la proposta sviluppata dall'INPS, capace – secondo il suo Presidente– di “rendere il patto previdenziale anche socialmente sostenibile”.
Pensioni in Stabilità: modifiche in arrivo alla Camera? Damiano alla carica
Della Legge di Stabilità e, in particolare, del capitolo previdenza, parla a tutto campo Cesare Damiano, Presidente della Commissione Lavoro alla Camera e esponente della cosiddetta minoranza dialogante del Pd. “Seppur al Senato qualche risultato è stato ottenuto – spiega Damiano- sarà alla Camera che il tema previdenza sarà affrontato con maggiore serenità”. Damiano insiste perché vengano fatte le opportune correzioni a Opzione Donna: si deve lavorare “per eliminare i rimanenti 3 mesi di aspettativa di vita” e prevedere un “contatore” in grado di fare un censimento di lavoratrici interessate e risorse effettivamente utilizzate a consuntivo.
Non dimentica gli esodati, il Presidente della Commissione lavoro alla Camera: “C’è bisogno di un ultimo sforzo: la Legge di Stabilità, con la settima salvaguardia, ne salva ulteriori 26.300, cui se ne aggiungono altri 5000 della legge 104”. Per Damiano, pur trattandosi di un ottimo risultato, ci sono ancora 20mila esodati da tutelare.
Sul capitolo della riforma della pensione anticipata, Damiano e i suoi non si arrendono: in attesa di vedere e dare un giudizio sul progetto di Riforma del Governo, si chiede che per il 2016 venga prevista “almeno una misura sperimentale” che introduca nuove forme di flessibilità in uscita.
‘Non per cassa ma per equità’, Boeri spinge il suo piano
Sull’eventualità che il Governo Renzi prenda in considerazione la proposta sviluppata dall’istituto della Previdenza, insiste il Presidente dell’Inps Tito Boeri: “decide la politica, il Governo può fare ciò che vuole delle nostre proposte, ma nel Paese se ne sta parlando molto". Queste le dichiarazioni di Tito Boeri a "Mix 24" di Giovanni Minoli, in merito alla sua proposta di riforma delle pensioni, dal nome ‘Non per cassa ma per equità’. La proposta, sviluppata dall'INPS su richiesta del Governo, è stata poi accantonata dallo stesso esecutivo. Secondo le stime di Boeri, i pensionati interessati dalla sua proposta sarebbero circa 230mila, ma – tranquillizza Boeri - "se si è interamente col sistema retributivo, sotto i 3.500 euro lordi non c’è nulla da temere; mentre più alta è la quota del contributivo, minore sarà la possibilità di ricevere tagli".
Boeri chiosa così: per ‘un patto previdenziale non solo finanziariamente ma anche socialmente sostenibile, la politica deve dare all’INPS norme nuove, che cambino la macchina della previdenza’. Il riferimento alle line guida del cd piano INPS, che secondo Boeri dovrebbero informare “le nuove norme”, è tutt’altro che celato.