Non c’è spazio per la Riforma della pensione anticipata nella Legge di Stabilità 2016 del Governo Renzi. Cambiare l’istituto della pensione anticipata è un vero e proprio intervento strutturale e l'Esecutivo non se l’è sentita di stravolgere l’attuale sistema pensionistico, disegnato dalla Riforma Fornero nel 2011. Stando alle ultime notizie provenienti da Palazzo Chigi, il governo non vuole agire frettolosamente ma operare in forza di una delega ampia e a lungo termine, di modo da addivenire ad una riforma informata al principio dell’equità sociale.

Ulteriore conferma di questa volontà è da rinvenire nelle considerazioni del Governo al Piano Boeri, rilanciato dallo stesso presidente dell’Inps negli ultimi giorni.

Riforma pensione anticipata: Renzi frena Piano Boeri

Con riferimento al Piano Boeri, Renzi non si è mostrato contrario ma ha rinviato tutto a interventi futuri, diversi dalla Legge di Stabilità 2016. C’è da dire che il Presidente del Consiglio Renzi e il Ministro del lavoro Poletti, pur esprimendo la volontà di intervenire in maniera strutturale sul sistema pensionistico nel senso di maggiore flessibilità, non hanno mai indicato espressamente nella legge di Stabilità 2016 la sede della riforma. Stando a quanto riportato dall’agenzia di stampa Adnkronos, l’azione dell’esecutivo (o meglio, la mancata azione, ndr) sarebbe supportata dalla volontà di Palazzo Chigi di procedere con molta cautela per rispondere adeguatamente all’esigenza di tutelare la finanza pubblica e per minimizzare ripercussioni sul piano sociale.

Diversamente, le ricadute sulle Pensioni più basse sarebbero inevitabili. In ogni caso, il Governo, anche se ha già messo in evidenza alcune criticità, studierà con attenzione il piano del Presidente dell'Inps.

Riforma anticipate, niente fondi in Stabilità: da 2016 a 2017?

Il ddl Stabilità, attualmente al vaglio del Senato, non prevede le risorse economiche destinate alla riforma della pensione anticipata.

Per quel che riguarda tali risorse, una delle proposte in gioco è quella del Presidente dell’INPS, rispolverata negli ultimi giorni: per Boeri, i fondi necessari potrebbero essere reperiti attraverso una serie di tagli ai vitalizi dei politici come alle pensioni d'oro calcolate integralmente col sistema retributivo. Al riguardo, Palazzo Chigi, pur non esprimendosi in senso contrario, riscontra nella proposta profili di incostituzionalità e antivede, nel caso in cui fosse attuata, una possibile bocciatura da parte della Corte Costituzionale.

Altra proposta è finanziare future forme di pensione anticipata a 62 anni attraverso una rivisitazione al ribasso delle pensioni di anzianità. Anche in questo caso, e a maggior ragione, l’Esecutivo non reputa percorribile la strada indicata da Boeri, perché, secondo il Governo, ciò porterebbe a nuove iniquità sociali. Ciò detto, è davvero improbabile, stanti l’esigenza di tutelare tutti gli interessi in gioco e la volontà di ponderare con calma le mosse da fare, che durante l’iter parlamentare della Legge di Stabilità 2016, attualmente all'esame del Senato, vengano approvati emendamenti miranti ad incidere strutturalmente sul sistema. Più realisticamente, si metterà mano a una riforma della previdenza con la manovra finanziaria del 2017.

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