Sulle nuove assunzioni nella Scuola incombe il rebus della validità dell’anno di prova. Infatti, i chiarimenti del Ministero dell’Istruzione contenuti nella Nota n. 36167 del 5 novembre 2015 hanno fornito precisazioni sulla possibilità, per i supplenti, di poter far valere in sede di anno di prova il proprio servizio, anche proporzionalmente al numero di ore di lavoro svolte se queste ultime dovessero risultare in numero inferiore rispetto alle classiche 18 ore settimanali.
Ma le incertezze sorgono per quel che riguarda la classe di concorso ed il criterio dell’affinità della materia insegnata, intesa non solo come disciplina inclusa nello stesso ambito disciplinare disciplinato dal decreto ministeriale numero 354 del 1998, ma anche come stesso grado di istruzione ai fini della validità dell’anno di prova.
Anno di prova nella scuola: affinità come stessa disciplina e stesso grado
Pertanto disciplina insegnata e grado di istruzione della classe per la quale si prenderà servizio in ruolo dovranno coincidere con l’attuale insegnamento per superare l’anno di prova di una determinata classe di concorso. Ad esempio, il servizio prestato nella classe A-246, ovvero la lingua francese negli istituti superiori non è valido per superare l’anno di prova per la classe di concorso A-245 relativa all’insegnamento della stessa lingua straniera, il francese, ma alle scuole medie. E, naturalmente, è valido anche il discorso inverso.
Allo stesso modo, il professore stabilizzato nella classe A-050 relativa all’insegnamento della lingua italiana nelle scuole tecniche e professionali potrà far valere l’insegnamento che sta facendo quest’anno da supplente per la classe affine A-052 relativa alle discipline di greco e di latino.
Ma se è stato assunto per la classe A-050 e sta facendo supplenza per la classe A-043 relativa all’insegnamento dell’italiano alle scuole medie, non potrà avvalersi del servizio per valicare l’anno di prova nella A-050.
Affinità classi di concorso nella scuola, il silenzio del Miur sui nuovi immessi in ruolo
La questione, per quanto controversa, lascia indifferente il Ministero dell’Istruzione con il rischio dell'ennesimo contenzioso nella scuola.
Tanto più che, lo stesso Miur, non si è espresso per i tanti docenti che lasceranno la supplenza attuale preferendo il ruolo. E’ stata la direzione generale della Campania, fa notare il quotidiano Italia Oggi, ad esprimersi a favore della facoltà per i neoassunti in ruolo di abbandonare la supplenza per entrare in ruolo nella sede provvisoria che verrà conferita con l’avviso dello scorso 8 settembre.