Con la riforma in atto delle classi di concorso c’è il rischio, per i precari della Scuola, di non poter più accedere all’insegnamento. E’ il Consiglio di Stato a dirlo con il parere datato lo scorso 22 ottobre numero 02930-2015.
L’iter legislativo per riformare le classi di concorso, infatti, prevede il parere dei giudici del Palazzo Spada prima dell’approvazione del testo in Parlamento. Attualmente la riforma, che permetterebbe di ridurre le classi di concorso da 168 a circa cento, è all’esame del Senato, prima dell’approvazione finale al Governo.
I tempi di approvazione sono ristretti se si vuole includere le nuove Cdc nel bando del concorso per gli insegnanti che verrà pubblicato dal ministero dell’Istruzione entro il 1° dicembre 2015.
Nuove classi di concorso, ecco perché il parere del Consiglio di Stato agevola il ricorso
Nel percorso legislativo, il parere del Consiglio di Stato non è vincolante, ma rappresenta una solida base per gli eventuali ricorsi. Infatti, il giudice del Tribunale amministrativo ha la possibilità di annullare il decreto nel caso in cui il Governo non abbia tenuto conto del parere del Consiglio di Stato e, dunque, i ricorrenti potrebbero appellarsi davanti al Tar del Lazio facendo riscontrare le perplessità emerse nel giudizio.
Il quotidiano Italia Oggi avanza addirittura l’ipotesi che la riforma verrebbe cancellata con un colpo di spugna, dando vittoria facile ai ricorrenti.
Nuove Cdc, i rischi per i precari delle Graduatorie ad esaurimento per insegnamento e concorso
L’opinione dei giudici del Consiglio di Stato è imperniata sul fatto che nel testo delle nuove classi di concorso non vengano tutelati i diritti degli insegnanti precari iscritti alle graduatorie ad esaurimento.
Infatti, l’accorpamento di più Cdc affini, se da un lato assicura ai presidi di poter contare su un elenco di docenti più ampio nel conferimento delle classi, dall’altro non garantirebbe né la salvaguardia dei precari e nemmeno la loro partecipazione al prossimo concorso in quanto, nel testo, non viene fatto riferimento al destino degli insegnanti, la cui iscrizione alle Gae è antecedente all’entrata in vigore delle nuove classi di concorso.
Pertanto, si legge nel parere, i giudici hanno invitato il Governo ad integrare il testo in modo tale da assicurare i diritti acquisiti dagli insegnanti delle Gae.