Il bando del concorso scuola 2015-2016 è in arrivo: la riforma delle classi di concorso attende soltanto il via libera da parte del Consiglio dei Ministri e immediatamente dopo le procedure potranno essere avviate. Il requisito di partecipazione è l'abilitazione per le classi comuni e la specializzazione per il sostegno: i bandi saranno tre, uno per primaria e infanzia, un altro per la secondaria e un terzo per il sostegno. Il concorso Scuola prevede più di 60mila posti su una platea di partecipanti che si dovrebbe aggirare intorno ai 180mila docenti abilitati e precari; ad essere esclusi dalla possibilità di insegnare saranno circa 120mila docenti con esperienza nelle scuole e con percorsi di merito complessi e dispendiosi.

Gli insegnanti abilitati tramite TFA, SFP, PAS e diploma magistrale hanno messo in campo sin dal 2013 (anno di conclusione del primo TFA) una serie di ricorsi per l'inserimento in GaEIl problema maggiore riguarda la giurisprudenza su questa tipologia di richiesta: il Miur ritiene che il Consiglio di Stato o il Tribunale Amministrativo (TAR) non siano gli organi deputati e che per l'inserimento in GaE sia necessario un pronunciamento dei singoli giudici del lavoro. Se dovessero arrivare sentenze definitive in tempi brevi, salterebbe tutta la macchina del concorso scuola 2015-2016: perché, dunque, dopo più di due anni, non si è ancora concluso l'iter giudiziario?

Aggiornamento sui ricorsi inserimento in GaE

Un recente intervento dell'avv. Miceli dell'Anief, pubblicato sul sito Orizzonte Scuola, ha ribadito come un recente pronunciamento del Consiglio di Stato abbia completamente ribaltato l'impostazione precedente e abbia sancito come ad avere giurisdizione sui ricorsi per l'inserimento in GaE sia proprio il TAR.

Dal canto suo, il Miur prosegue nella sua battaglia personale contro i ricorsi e la situazione giuridica è molto complessa: da un lato, infatti, sembra che per l'inserimento nelle Graduatorie debba essere il TAR ad avere la giurisprudenza, ma è anche vero che, per le questioni riguardanti l'immissione in ruolo (per il piano assunzioni conseguente ad un inserimento in GaE), a doversi pronunciare è il Giudice del Lavoro.

Il problema che riguarda quest'ultimo procedimento è che alcuni potrebbero accogliere l'istanza e altri rifiutarla. Insomma, regna una grande confusione e la strategia del Miur, secondo gli avvocati dell'Anief, consiste proprio nel contestare le ordinanze di merito e fare in modo che i procedimenti si allunghino molto nel tempo.

Precedenti, comunque, ce ne sono: per i diplomati magistrali, le sentenze di merito del CdS 1973, 3628, 3673, 3788 e 5439 del 2015; per gli abilitati TFA, l'equiparazione con le SISS sancito dalla sentenza 10847 del 18 agosto 2015 del TAR del Lazio. In generale, molti giudici hanno permesso l'inserimento in GaE per ricorrenti singoli.

Perché questi ritardi?

Il concorso scuola 2015-2016 rappresenta il compimento dell'intero percorso della 'Buona scuola' di Matteo Renzi.

I ritardi nelle sentenze sono dovuti sicuramente alla complessità giuridica della questione e al fatto che il Miur metta i bastoni tra le ruote ogni volta che un cavillo lo permetta, ma è anche vero che se i docenti abilitati tramite TFA, PAS, SFP e diplomati magistrali entrassero in GaE salterebbe tutto l'impianto della riforma della scuola, perché si tratterebbe di circa 180mila docenti in più ad avere il diritto alla cattedra. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.