In seguito al caso accaduto all'Istituto comprensivo Garofani di Rozzano, cittadina in provincia di Milano, dove il preside Marco Parma si è opposto alla proposta di alcuni genitori di organizzare la festa di Natale a Scuola con canti religiosi per difendere la laicità della scuola e per rispetto degli alunni che professano altre religioni, il capogruppo della Lega NordGianmarco Centinaio, in rappresentanza del partito, ha presentato al Senato un disegno di legge nel quale invita dirigenti e docenti, che si professano non cattolici o atei e che sono contrari ad allestire il presepe nelle scuole ed a cantare le canzoni natalizie, di rinunciare alle vacanze di Natale e di recarsi, in quei giorni, regolarmente al lavoro.

Le motivazioni del disegno legge proposto dalla Lega

Gianmarco Centinaio ha spiegato le motivazione di questa proposta presentata a Palazzo Madama e, in qualità di primo firmatario del disegno di legge, ha spiegato che chi dice no al Natale dovrebbe, per coerenza, dire no anche alle vacanzedi questo periodo.Dirigenti e docenti, andando a lavoro in quei giorni di chiusura delle attività didattiche in occasione delle festività cristiane-cattoliche, eserciterebbero un loro legittimo diritto. Non riconoscersi nelle tradizioni e nei simboli del Natale equivale a non riconoscere neanche le vacanze inerenti a queste festività.

Obiezione di coscienza anche per gli insegnanti

Il rappresentante della Lega, in modo provocatorio ma non troppo, sottolinea che l'obiezione di coscienza è prevista per molte categorie e quindi si chiede perché non estenderla anche alla categoria dei docenti che non si riconoscono nei valori cristiano-cattolici del Natale.

L'articolo 3 del disegno di legge proposto dalla Lega Nord dichiara infatti che l'obiezione di coscienza dà il diritto a non rispettare il riposo festivo relativoa talifestività'.

Come reagiranno gli insegnanti se la proposta diventasse legge?

Se la proposta venisse accettata dal Senato e si tramutasse il legge, la reazione degli insegnanti non cattolici o che si oppongono ai festeggiamenti religiosi nelle scuole potrebbe risultare negativa.

Molti di loro sostengono infatti che le vacanze di Natale,che potrebbero essere definitealtrimentivacanze d'inverno, permettono ad ognidocente un periodo di riposo per poter affrontare al meglio il quadrimestre successivo. Altri insegnanti invece sarebbero propensi ad andare a lavoro durante le feste religiose a patto che possano scegliere il periodo che preferiscono, durante l'anno scolastico, per poter usufruire di giorni di riposo.