Chi non mastica i termini usati dalla giurisprudenza strabuzza gli occhi quando legge di funzione nomofilattica oppure di nomofilachia, termini che attengono alla sfera del diritto in senso stretto. Ci si chiede in sostanza cosa vuol dire con queste parole e che impatto possono avere sulla propria condizione. Con i termini dianzi detti comunemente si suole intendere il compito di garantire l'osservanza della leggi in maniera tale da uniformare l'interpretazione del diritto e di mantenerne l'unità in uno Stato nazionale. Si trova nell'art. 65 della legge sull'ordinamento giudiziario italiano la funzione nomofilattica.
Se ne parla ad esempio allorquando è chiamata ad esprimersi la plenaria del Consiglio di Stato.
Il rimando alla Plenaria
In particolare, quando si parla delle sentenze del Consiglio di Stato che in questi giorni stanno sentenziando circa il valore abilitante del Diploma Magistrale, l'attenzione si sposta sul rimando all'adunanza plenaria dello stesso, circostanza evocata dall'Avvocato Santi Delia qualche giorno fa, appellandosi proprio alla funzione monofilattica della quale è titolare l'organo giuridico dei togati di Palazzo Spada. Se fin qui la comprensione non è stata un granchè la situazione migliorerà approfondendo ulteriormente l'argomento al centro dell'attenzione dei diplomati magistrali che pure possono contare su diversi precedenti favorevoli agli abilitati.
Composizione e scopi
Sinteticamente è definita A.P.I.
e vede partecipare oltre al presidente altri dodici membri che vengono scelti dall'ufficio di presidenza. In generale viene chiamata ad esprimersi e a deliberare ogni qual volta si possono verificare contrasti giurisprudenziali di un certo rilievo. Ad esempio sulle sentenze di diverso tipo di immissione o di rigetto dei diplomati magistrali da inserire nelle Gae.
Ogni sezione di cui è composta apporta 4 consiglieri. Le delibere che emana sono pareri; questi possono essere obbligatori, vincolanti, parzialmente vincolanti o facoltativi.
Unificazione delle decisioni
La funzione è quella di omogeneizzare tra loro le diverse sentenze sui diplomati magistrali. Del resto questo lo si evince nel punto in cui l'avv.
Santi Delia, dopo aver titolato che il Cds rimette alla plenaria, diversi tribunali del lavoro stanno emettendo sentenze favorevoli. Si tratta solamente di inserire in una unica decisione tutti i punti contestati nei ricorsi presentati dai diversi legali per conto dei propri assistiti, non di rimettere in discussione il valore abilitante del diploma. Pertanto può essere condivisibile l'attesa per le sentenze di meritoche verranno.