Per i disoccupati che non riescono a trovare lavoro, ecco in arrivo un nuovo strumento introdotto dal Governo attraverso il Jobs Act. Si tratta dell’assegno di ricollocamento concesso, sotto forma di voucher, a chi è disoccupato da almeno quattro mesi e percepisce l’indennità della disoccupazione.

Contrariamente a quanto si possa pensare, però, l’assegno di ricollocamento non può essere speso a proprio piacimento e non è dato sotto forma di liquidità, ma il suo utilizzo può essere sfruttato per i centri di impiego o per tutti gli enti privati accreditati dallo Stato per la realizzazione di corsi di formazione professionale che potranno risultare utili al disoccupato per poter ottenere un nuovo impiego.

Le spese dei corsi di formazione verranno coperte dallo Stato che pagheranno i corsi attraverso i voucher.

L’importo assegnato per ogni disoccupato cambierà in base al livello di occupabilità dell’individuo, sarà analizzato cioè il numero di impieghi avuti in passato dal disoccupato e, minore sarà questo dato, maggiore sarà l’importo dell’assegno di ricollocamento.

Non rifiutare le offerte di lavoro

Una cosa importantissima da tenere sempre in considerazione è che se al disoccupato arriva una possibilità di lavoro da parte di una ditta che richiede personale adatto al profilo professionale dell’assegnatario del voucher, e quest’ultimo per un qualsiasi motivo rifiuta l’offerta di lavoro, l’assegno verrà ridotto o addirittura sospeso.

Per poter accedere all’assegno di ricollocamento per disoccupati, gli interessati dovranno recarsi presso il centro di impiego del comune di residenza e tenere un colloquio che permetta ai dipendenti di individuare le aree più attinenti per i corsi di formazione. Anche i corsi sono obbligatori, il disoccupato cioè deve partecipare alle iniziative formative per cui ha manifestato la propria disponibilità.

L’assegno di ricollocamento è uno strumento ideato per cercare di aiutare i disoccupati a trovare lavoro, anche se sono in molti ad essere diffidenti in merito per via del fatto che le Offerte di lavoro, in questa fase, sono rare. È importante dire che questa formula prevista dal Governo attraverso il Jobs Act, non può paragonarsi, come invece molti credono, al reddito di cittadinanza che è, lo ricordiamo, il cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle.