Mobilità 2016/17: la questione sarà riaperta fra Miur e sindacati nel tavolo di incontro programmato per domani, 21 gennaio. Migliaia di docenti sono ansiosi di capire cosa dovranno aspettarsi dal prossimo contratto e dalla fase di mobilità a cui apparterranno. La confusione regna sovrana, per cui proviamo a fare il punto della situazione e a riassumere le varie posizioni sindacali e del Ministero. Nell'ultimo incontro avvenuto il 12 gennaio, il dialogo non è stato profittevole. Il Miur aveva precedentemente manifestato apertura per permettere la titolarità su sede, anziché su ambiti, ai docenti assunti prima dell'anno scolastico in corso.

L'ultima volta però, alla richiesta di non includere gli ambiti e la chiamata diretta, l'Amministrazione si è mostrata irremovibile: la legge 107/2015 va applicata fino in fondo. A questo punto alcuni sindacati hanno preso posizione.

Miur-sindacati: chi stabilisce le regole della mobilità 2016/17?

Il Miur ha le proprie idee sulla mobilità 2016/17 e il contratto: l'ipotesi avanzata è quella di una sequenza contrattuale da avviare dopo un accordo tra le parti e da firmare entro gennaio. Ma la Gilda degli insegnanti ha preso posizione, in quanto considera inaccettabili sia gli ambiti territoriali che la chiamata diretta su cui questa si baserebbe. Ha minacciato di abbandonare il tavole delle trattative.

Che dire degli altri sindacati? Anche la UIL ha manifestato la sua contrarietà, ma è stata meno diretta e drastica. Come la UIL, anche altri sindacati hanno preferito rimandare la decisione a domani 21 gennaio, pur protestando contro quello che non ritengono giusto attraverso i loro comunicati. Naturalmente, questo non è garanzia che abbandoneranno la trattativa e non firmeranno l'accordo.

Resta sempre la possibilità cheil Miur decida e agisca unilateralmente. In tal caso la FLC CGIL si è detta pronta a impugnare l'atto.

La sequenza contrattuale: cosa contiene

La sequenza contrattuale dovrebbe toccare diversi punti. I sindacati hanno chiesto l'inserimento di criteri oggettivi nei curriculum dei docenti, che permettano una valutazione impersonale al momento della chiamata diretta.

Una sorta di graduatoria basata su determinati requisiti. Dovrebbe anche includere la valutazione dei titoli culturali e dell’anzianità di servizio. La richiesta è che il punteggio di ruolo e pre-ruolo siano equiparati, così come il servizio svolto in ordini o gradi di istruzione diversi. Sulla prima il Miur è favorevole, sulla seconda meno. Resta aggiornato su Scuola e mobilità, cliccando il tasto Segui.