La flessibilità in uscita non esiste ancora nel nostro sistema previdenziale e la riforma delle Pensioni è lontana ancora. Alcune possibilità di anticipare la pensione però, esistono. Stiamo parlando della settima salvaguardia esodati, di opzione donna e dei lavori usuranti. Tra vecchie normative e nuovi provvedimentiin Legge di Stabilità, molti lavoratori potrebbero anticipare l’uscita dal lavoro già nel 2016.

Settima salvaguardia, beneficiari e scadenza domanda

La settima salvaguardia esodati è l’ennesimo provvedimento di aiuto per coloro che la Legge Fornero, inasprendoe allontanando di diversi anni i requisiti utili alla pensione, ha lasciato senza tutele.

La Legge di Stabilità ha previsto che i lavoratori (anche gli edili) in mobilità al 31 dicembre 2011 e cessati dal servizio entro fine 2014, possono beneficiare dell’uscita per la pensione con le regole precedenti alla Fornero. Nella salvaguardia rientrano anche i soggetti che sempreal 2011 erano stati autorizzati ai versamenti volontari, o erano in congedo parentale per assistere figli disabili. Dentro il salvagente, anche quelli che entro fine 2011 hanno perso il lavoro e che avevano contratti di somministrazione o a tempo determinato e quelli che avevano lasciato il lavoro aderendo ai cosiddetti incentivi all’esodo.

La settima salvaguardia non è automatica, ma bisogna produrre istanza di adesione.

Le domande predisposte dal Ministero e ratificate con la circolare 36/2015, devono essere presentate entro il 1° marzo 2016 tramite le Direzioni Territoriali del Lavoro. Solo per gli autorizzati alla prosecuzione volontaria e per quelli che erano in mobilità, cioè due delle cinque categorie di soggetti salvaguardati, ferma restando la scadenza del 1° marzo, la procedura è diversa.

Infatti la domanda va presentata tramite l’Inps, con modelli e procedure previste dalla circolare 1/2016.

Opzione donna ed usuranti

Le donne che entro il 31 dicembre 2015 hanno raggiunto i 35 anni di contributi e 57 anni e 3 mesi di età, possono andare in pensione con opzione donna. La misura prevede il meccanismo delle finestre e per le lavoratrici dipendenti si deve aspettare 12 mesi per ottenere la pensione.

Solo per le lavoratrici del comparto scuola, essendo l’anno lavorativo coincidente con quello scolastico, bisogna presentare istanza di cessazione dal servizio entro il 15 febbraio, in modo tale da non doversi ripresentare al lavoro a settembre (mese di inizio del nuovo anno scolastico) e di iniziare a riceverela pensione dal 1° gennaio 2017.

Il MIUR con una nota del 21 dicembre scorso, la 40816, conferma la data e spiega la procedura operativa da seguire per le istanze. Anche chi rientra tra i lavoratori notturni o tra quelli impegnati in lavori usuranti, qualora si trovi a raggiungere 35 anni di contributi ed una età di 61 anni e 7 mesi, possono anticipare l’uscita dal lavoro. Naturalmente deve essere sempre rispettato il quorum fissato a quota 97,6 e per loro la scadenza delle istanze è per il 1° marzo 2016.

Non si tratta della domanda di pensione vera e propria, ma solo la richiesta di adesione al regime agevolato, al riconoscimento del lavoro svolto in notturna o in attività usuranti da inoltrare all’INPS. Ogni mese di ritardo nell’invio dell’istanza comporta l’equivalente slittamento della decorrenza della pensione. Sia l’istanza di adesione che la domanda di pensione, una volta riconosciuta la prima, devono essere fatte tramite l’INPS che ha pronti ed on line i nuovi modelli 2016.