Il Governo Renzi sembra davvero intenzionato ad intervenire nel 2016 sulla riforma Pensioni, come confermato ieri dal viceministro dell'Economia e Finanze Enrico Morando. La minoranza del Pd, che ha già in linea generale condiviso la piattaforma unitaria dei sindacati, continua a stare in pressing sull'esecutivo affinché la questione previdenziale venga affrontata il prima possibile dopo due anni di rinvii tra annunci e promesse che hanno alimentato aspettative e poi amplificato la delusione dei lavoratori già "bastonati" dalla legge Fornero.

Pensioni, la minoranza dem incalza il governo sulla riforma 2016

"Ribadisco che il 2016 - ha scritto oggi su Facebook il presidente della commissione Lavoro della Camera -dovrà essere l'anno della flessibilità del sistema previdenziale". Il deputato della minoranza del Pd è "convinto che questa battaglia sarà condivisa fino in fondo, da tutta la commissione lavoro della Camera - ha detto Cesare Damiano - indipendentemente dalle correnti o dall'essere in maggioranza o all'opposizione". In effetti una ventina sono i disegni di legge sulla flessibilità in uscita, presentati da parlamentari di diversi partiti di maggioranza e opposizione, già abbinati al ddl 857 a prima firma Damiano e incardinati in commissione Lavoro a Montecitorio.

"Si tratta di una battaglia - ha ribadito oggi con un post sul social network Cesare Damiano - di giustizia sociale". E non vanno dimenticate le promesse del premier e del ministro del Lavoro Giuliano Poletti.

Pensione anticipata, Damiano: il 2016 sia l'anno della flessibilità

"Su questo punto - ha ricordato il parlamentare dell'area dem 'Sinistra è cambiamento' - esiste un preciso impegno di Renzi che non può più essere disatteso".

Rispetto alle coperture finanziarie per inserire la pensione anticipata a partire da 62 anni con penalizzazioni dell'8% "siamo in grado di dimostrare che l'obiettivo - ha spiegato il presidente della commissione Lavoro della Camera - si può raggiungere a costo zero considerando l'evoluzione della speranza di vita". Damiano sostiene che i dati e le simulazioni dell'Inps "non convincono" e che la minoranza dem chiederà all'esecutivo di fare i calcoli nei dettagli "non indicazioni generiche, sui quali - ha detto - poterci rapidamente confrontare".

Secondo l'ex ministro del Lavoro "non vanno trascurati - ha affermato - i problemi dei lavoratori precoci e dei lavori usuranti. Anche su questo - ha sottolineato Damiano - sarà necessario intervenire".

Diversi i commenti e le storie di lavoratori al post di Damiano su Facebook. "Grazie Onorevole Damiano, in tanti - ha scritto Moreno Barbuti stiamo aspettando un emendamento alla riforma Fornero. E' sicuramente una questione di bene comune anche per i lavoratori precoci che dopo che avranno lavorato e versato contributi alle casse previdenziali per 40 anni, (sempre se riusciranno a farlo...), si sentiranno dire con una pacca sulla spalla che sono pochi". "Caro Presidente - ha scritto Antonino Truffelli - sarà molto difficile che la tua proposta venga accolta dal Mef per gli alti costi finanziari.

Io suggerirei di addolcirla in questo modo: primo dei quattro anni di anticipo penalizzazione al 5% secondo al 4% terzo al 3% quarto al 2% secondo il criterio della progressività (in questo caso al contrario) che chi ha più beneficio paga di più, principio che ti sta molto a cuore. Buon lavoro".