Le ultime novità sulla riforma Pensioni arrivano da due esponenti politici di spicco, Cesare Damiano e Patrizia Maestri (Pd). Entrambi hanno scritto, nelle ultime ore, sui loro profili facebook dei post molto significativi in cui spronano il governo Renzi ad agire quanto prima sui lavoratori che maggiormente sono stati colpiti dalla legge Fornero. Il riferimento è ai lavoratori precoci e alle donne che impotenti hanno visto aumentare "l'asticella" anagrafica necessaria per poter accedere alla pensione subendo così, per ragioni diverse, profonde ingiustizie.
Vediamo il dettaglio delle ultime dichiarazioni e le esortazioni al premier Renzi da parte dei due onorevoli.
Ultime Riforma pensioni, Maestri: 'Il Governo non dimentichi le donne'
Patrizia Maestri, Deputata PD - XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato, da sempre vicina alla lotta delle donne e assolutamente concorde con l'estensione di opzione donna fino al 31/12/2015, nel suo post non si risparmia. Il 2016, dice, dovrà essere l'anno delle donne, l'attuale sistema previdenziale va cambiato perché troppo penalizzante. Le donne non solo prendono meno nell'arco della loro vita lavorativa, precisa nel post di poche ore fa, ma avendo spesso carriere discontinue faticano ad arrivare alla quiescenza rispettando gli attuali requisiti pensionistici richiesti.
Il governo Renzi, fa intendere Patrizia Maestri, dovrà tener conto del ruolo delle donne, indispensabili anche come care giver, e fornire loro valide alternative per poter andare prima in pensione senza eccessive penalizzazioni.
Pensioni precoci e lavoratori usuranti: il 2016 sarà l'anno della flessibilità?
Damiano, Presidente della Commissione lavoro alla Camera dei deputati, non ha alcun dubbio: il 2016 dovrà essere l'anno della flessibilità, ormai non più rimandabile.
Renzi dovrà dunque mantenere la parola data senza preoccupandosi troppo dei rigidi giudizi dell'UE. È tempo di innovare la riforma pensioni concedendo maggiore flessibilità in uscita e misure ad hoc, che prescindendo dai requisiti anagrafici, concedano la quota 41 ai lavoratori precoci e maggiori tutele a coloro che hanno svolto mansioni usuranti.
Basteranno queste esortazioni ad incalzare il governo Renzi, il 2016 verrà ricordato come l'anno della svolta previdenziale per precoci e donne?