"Lo Stato ha rotto un Patto con i suoi cittadini-esodati e questa ingiustizia può e deve essere sanata solo con la restituzione previdenziale a questi ex lavoratori del loro diritto alla pensione con le regole ante riforma Monti-Fornero": è questo l'appello/denuncia della rete dei comitati dei lavoratori esodati, cioè di quei lavoratori che sono rimasti disoccupati o che avevano sottoscritto accordi individuali o collettivi di incentivo all'esodo al31 dicembre 2011 al fine della conclusione del rapporto di lavoro nel giro di qualche mese. Queste sono anche leultime notizie sulle pensioniche riguardano i lavoratori esodati.

La rete degli esodati pronta ad azioni di protesta nei confronti del governo

La Rete dei comitati, che svolge un'attiva quanto intensa attività di informazione e aggiornamento circa regolamenti e provvedimenti utili al fine del conseguimento dei requisiti per l'agognata pensione, si è fatta promotrice di una denuncia per danno procurato al Ministero del Lavoro. Unitamente alla denuncia i comitati stanno predisponendo una serie di ricorsi individuali ai tribunali, nella fattispecie al giudice del lavoro dei tribunali di competenza provinciale per il riconoscimento del loro diritto negato dalla legge Fornero del governo Monti del dicembre 2011. I ricorsi degli esodati rimasti esclusi dalle varie salvaguardie attuate dai governi che in questi anni si sono succeduti, poggiano la loro ragion d'essere sia sul riconoscimento di un diritto negato sia sulla mancata loro salvaguardia.

A tal fine la rete sta avviando un reale censimento dei lavoratori ancora esclusi dalle salvaguardie in quanto i numeri conosciuti e pubblicizzati dall'Inps e dal Ministero del Lavoro non appaiono ancora certi né definitivi. Il comitato degli esodati sostiene con forza il riconoscimento del diritto alla pensione con le regole ante legge Fornero a tutti coloro che non erano più occupati al 31.12.2011 "per avvenuta risoluzione contrattuale a qualsiasi titolo e che maturanoil requisito pensionistico con le previgenti norme entro il 31.12.2018".

Si stima che i lavoratori interessati e rimasti fuori anche dalla settima salvaguardia siano circa20-30 mila lavoratori: per costoro la rete si è resa promotrice di numerose iniziative a sostegno e supporto della loro situazione di precarietà assoluta, con attività di informazione e consulenza sulla loro situazione. Il loro obiettivo è un'ottava salvaguardia e per raggiungere tale scopo sono pronti ad intraprendere iniziative di lotta e pressione sul Governo e Parlamento. Seguiteci, come sempre vi terremo aggiornati: cliccate su "segui" posto in alto sopra al titolo.