Poderoso invecchiamento” lo definisce l'ABI ( Associazione Bancaria Italiana), ciò che è avvenuto negli ultimi dieci anni nelle fabbriche, nei posti di lavoro pubblici ed in tutti gli ambiti lavorativi, durante l’audizione in Commissione lavoro della Camera. L'ABI è stata ascoltata in commissione lavoro su invito del Presidente CesareDamiano. Ed è proprio Damiano che ci fa conoscere il parere dell'associazione delle banche italiane sulla situazione occupazionale ed anagrafica nelle attività produttive.

L'Abi è a favore della flessibilità e si schiera con Damiano

Le ultime notizie sulle pensioni, ci portano a conoscenza che oggi il rapporto lavoratore ultra cinquantacinquenne e giovani impegnati nei luoghi di lavoro è di 1 a 1,6, mentre nel 1993 per ogni dipendente con più di 50 anni di eta’ c’erano quasi 7 lavoratori piu’ giovani, situazione che andrà sempre più peggiorando a causa delle rigide norme pensionistiche per l'uscita dal mondo del lavoro della riforma Fornero del governo Monti del dicembre 2011. L’ABI si è dichiarata a favore dell'introduzione nel sistema previdenziale italiano di interventi che prevedano meccanismi di flessibilità, in modo da consentire l’ingresso delle giovani generazioni nelle aziende, ripristinando quel turnover ormai un ricordo.

Si è quindi schierata a favore d meccanismi ed interventi che favoriscano la staffetta generazionale ed in particolare a favore del ddl Damiano sulla flessibilità in uscita

Il comitato ristretto al lavoro per un testo condiviso sulla flessibilità, nonostante i veti UE a Renzi

In Commissione Lavoro della Camera continuano le audizioni relative alla normativa previdenziale sulle discriminazioni che persistono in materia pensionistica tra uomini e donne.

Nella giornata di giovedì, invece, il comitato ristretto, procederà nell'esame dei 19 disegni di legge riguardanti l'accesso dei lavoratori e delle lavoratrici ai trattamenti pensionistici, con lo scopo di arrivare ad una condivisione di untesto per permettere ai lavoratori di accedere alla pensionecon un anticipo dai 3 ai 4 annirispetto alle attuali disposizioni in materia di età di vecchiaia.

Chiaro il riferimento al ddl 857 che prevede una penalizzazione sull'assegno previdenziale, la quota 41 in favore dei lavoratori precoci ed anche benefici per coloro che assistono familiari con gravi disabilità. Dopo la possibile condivisione in commissione, l'ultima parola, come si sa, spetterà, all'esecutivo. Anche se, come è ormai pure qui noto, il governo non sembra disponibile a modifiche della legge Fornero sulle pensioni. La storia è nota: Renzi è vittima dei veti dell'Europa? Pare proprio di sì, considerato il suo lungo silenzio a tal proposito e la tempistica non ancora certa per riformare la Fornero.

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