Il tribunale di Tolmezzo pone l'ennesima base giuridica affinché i precari della scuolasiano trattati economicamente come i loro colleghi già immessi in ruolo. In base a quanto stabilito dal giudice, un'insegnante di III fascia che in meno di 10 anni ha firmato ventisei contratti a tempo determinato ha diritto alla ricostruzione carriera esattamente come chi è di ruolo. A rendere nota la sentenza è stato lo studio legale Santi Delia che ha seguito il caso, come riporta Il Fatto Quotidiano..

Un'altra sentenza a favore dei precari della scuola

L'avvocato Delia spiega che la sentenza ha molta importanza, in quanto stabilisce il diritto ad un risarcimento ai precari che hanno fatto più di tre anni di servizio entro il 2011.

Fino a questo momento, la Corte di Giustizia Europea aveva distinto l'organico di diritto da quello di fatto, mentre la sentenza attuale ne afferma la parità. La docente precaria ha ottenuto non solo il risarcimento danni ma anche la ricostruzione carriera, ovvero il diritto a vedersi riconosciuta l'anzianità di servizio maturata. Questo pone la base per i ricorsi di altri precari. Quanto può ottenere l'insegnante che ha presentato ricorso? Circa 30 mila euro. Adesso si attende la sentenza della Corte Costituzionale che dovrà pronunciarsi in maggio.

Le motivazioni del giudice

Le scusedel Miur non hanno scalfito il parere del giudice, che ha motivato dettagliatamente la sua decisione definendo le ragioni del ministero "astrattamente ed eventualmente invocabili per sostenere la legittimità del ricorso", affermando poi che l'unica motivazione per trattare i docenti precari in modo diverso da quelli di ruolo è risparmiare sulla spesa pubblica.

Con questa sentenza, i nostri precari della Scuola riportano una nuova vittoria, che segue quella della Corte di Giustizia Europea che ha condannato l'Italia per l'abuso dei contratti a tempo determinato. Adesso si resta in attesa del giudizio della Corte Costituzionale (rimandato più volte), che tutti attendono con ansia.

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