La Scuola e le PA hanno le proprie regole, ma a volte le regole hanno qualcosa che rasenta l'assurdo. Ci siamo già occupati di casi di docenti licenziati per aver dimenticato di dichiarareuna multa penale, di aver rubato un cd da ragazzi, e così via. Il Fatto Quotidiano intervista una docente che è stata licenziata praticamente per nulla. In che senso? Leggete la sua storia.

'Io licenziata per nulla e ora supplente di me stessa'

P. è una docente italiana di 42 anni, assunta il primo settembre 2015 e licenziata il 22 gennaio 2016. L'insegnante (ora nuovamente precaria) racconta che mentre faceva il quarto anno del magistrale andò a lavorare in un campo di nocciole per aiutare la famiglia.

Da un accertamento Inps, però, risultò essere in difetto. Subì un processo che si concluse con il pagamento di un'ammenda. Mentre era ancora precaria, nel 2013, vennechiamata nella segreteria della scuola e fu informata dinon averdichiarato la condanna ricevuta anni addietro. L'avvocato la rassicuròche si trattava di una contravvenzione e non di una condanna, per cui dopo le spiegazioni sela cavò con una multa pari a due giorni di lavoro, inflitta dal dirigente scolastico. Arriviamo ad oggi. Dopo 10 anni di precariato, P. ottiene il ruolo il primo settembre 2015. Dopo sole 24 ore viene informata di un provvedimento disciplinare a suo carico per non aver dichiarato la solita multa al momento dell'assunzione.

A questo punto serve l'intervento di un avvocato, che illustri la situazione (già chiarita senza grossi problemi in precedenza). A gennaio, dopo 4 mesi, viene informata del licenziamento per indegnità, dato che non aveva prodotto un certificato penale che avrebbe attestato l'assenza di condanna. Il certificato fu presentato in segreteria, ma la forma aveva subito un vizio assoluto che le è costato il posto di lavoro.

Beffa delle beffe

La vicenda della prof licenziata non finisce qui. Dietro suggerimento del sindacato,hapresentato immediatamente alla segreteria della scuola domanda di supplenza fuori dagli elenchi. Ebbene, P. è statachiamata a supplire...se stessa. Ci sarebbe da ridere, se non fosse una storia vera. La docente sta affrontando un processo in cui chiede il reintegro a lavoro.

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