Il riordino delle classi di concorso doveva rappresentare l'occasione per fare un po' di ordine nell'insegnamento e definire meglio i requisiti necessari che dovrà possedere ogni docente per esercitare la professione: peccato che il nuovo regolamento presenti delle incongruenze e degli errori marchiani, tali da poter dire che l'obiettivo non è stato raggiunto. Tanto più che l'uscita dei bandi di concorso è stata continuamente rinviata proprio per attendere l'OK per le nuove cdc.

Nuove classi di concorso, nuovo pasticcio del Miur

Un articolo pubblicato sul noto quotidiano 'Il Corriere della Sera' ha messo in evidenza alcuni clamorosi equivoci contenuti nelle nuove cdc, a cominciare, per esempio, dalla matematica e scienza alle medie: si poteva operare una scissione delle due materie, così come era stato auspicato dal Cun (Consiglio Universitario Nazionale) e invece non si è fatto nulla se non imporre, dal 2019, esami universitari in più ai laureati delle varie discipline.

Per quanto riguarda, invece, l'insegnamento di matematica e fisica alle scuole superiori, si sono mantenute quattro classi di concorso, distinguendo oltre modo i professori degli istituti tecnici e professionali da quelli dei licei. Il Miur, poi, dovrebbe spiegare come mai si è deciso di inserire, tra i titoli di accesso, anche la laurea in Architettura del paesaggio...

Cun: 'Avevamo preparato documento con tutti i titoli di laurea ma il Miur non lo ha considerato'

Le stranezze, chiamiamole così, non sono finite però perchè nel caso dell'informatica, verranno richiesti agli insegnanti una sfilza di crediti aggiuntivi, ma, per assurdo, nemmeno uno di informatica. Invece, ai prossimi docenti di informatica verranno richieste conoscenze di storia e didattica della matematica.

A questo proposito, Marco Abate, consigliere del Cun (Consiglio Universitario Nazionale), ritiene che il Miur abbia probabilmente confuso 'Matematiche complementari' con 'Complementi di matematica', ovvero il nome dei primi corsi di informatica...

Lo stesso Marco Abate ha voluto citare quello che, secondo il suo giudizio, rappresenta l'errore più clamoroso commesso dal dicastero di Viale Trastevere: 'Per l'insegnamento di italiano e latino nei licei verrà chiesta la laurea in Scienze per la conservazione dei beni culturali: peccato che si tratti di una laurea scientifica...'

Il bello è che il Consiglio Universitario Nazionale (organo consultivo del Miur) aveva indicato, in un lungo documento, tutti i titoli di laurea che, secondo il suo parere, andavano tolti rispetto al regolamento precedente e quelli che invece servono per insegnare una determinata materia. Invece, il Miur non ha minimamente tenuto in considerazione tale documento e questi sono i risultati...