Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, rilancia l’ipotesi del prestito pensionistico come unica soluzione per introdurre una flessibilità in uscita dal lavoro già nel 2016. E’ quanto emerso dall’intervista rilasciata da Poletti a Giovanni Floris nel corso dell’ultima puntata della trasmissione DiMartedì in onda su La7.

Nel corso dell’intervista, il ministro ha ricordato anche l’istituzione dello strumento del part time per i lavoratori prossimi alla pensione e del Piano Povertà che sta per essere approvato.

Prestito pensionistico: unica soluzione per la pensione anticipata

Quella del prestito pensionistico è una delle ipotesi sul tavolo del governo per l’introduzione della pensione anticipata, insieme all’estensione dell’opzione donna e alla flessibilità in uscita con penalizzazioni proposta, anche se con modalità di attuazione diverse, dall’ex ministro Cesare Damiano e dal presidente dell’Inps, Tito Boeri.

Del prestito pensionistico si era già parlato durante le discussioni legate alla legge di Stabilità, quando un il capogruppo Pd al Senato, Giorgio Santini presentò un emendamento che avrebbe garantito 800-900 euro ai disoccupati in prossimità della pensione e senza altre forme di sussidio. Un’erogazione sotto forma di prestito da restituire con una trattenuta del 4-5 per cento sull’assegno di pensione nel momento in cui questa sarà percepita.

Secondo Poletti, alla luce delle restrizioni imposte dall’Unione Europea, potrebbe essere questa l’unica strada perseguibile nel 2016 per garantire una pensione anticipata alle categorie di lavoratori maggiormente penalizzati dalla legge Fornero.

Part time pensionistico e Piano Povertà: le rivendicazioni di Poletti

Nel corso dell’intervista, il ministro Poletti ha ricordato che, sempre in tema di Pensioni, nell’ultima legge di Stabilità è stato istituito lo strumento del part time pensionistico che consente ai lavoratori con 35 anni di contributi ai quali mancano meno di tre anni per la pensione, di lavorare al 50 per cento dell’orario e con il 65 per cento dello stipendio senza perdere nulla sul trattamento di pensione.

Anche il Piano Povertà in corso di approvazione è stato uno dei temi trattati da Poletti che ha rivendicato l’introduzione di un vero e proprio piano contro la povertà che mai era stato messo nero su bianco in Italia, anche se questo comporterà la tanto discussa armonizzazione dei trattamenti previdenziali che rischia di avere spiacevoli conseguenze sulle pensioni di reversibilità.