Quale sarà l'importo della pensionerispetto all'ultima retribuzione percepita? La domanda è particolarmente pertinente a seguito dell'invio della "busta arancione" da parte dell'Inps che anticipa al contribuente l'importo di quello che sarà il proprio assegno pensionistico futuro. Con un'avvertenza fondamentale: si tratta di una stima calcolata sulla base di determinate variabili, in primo luogo del tasso di sostituzione, cioè della pensione assicurata in relazioneaicontributi versati durante la vita lavorativa del contribuente. Ma più indicativo è il tasso di sostituzione netto che viene calcolato sul rapporto tra l'importo della prima mensilità della pensione percepita e quello dell'ultimo stipendio ricevuto, detraendo i prelievi fiscali e contributivi.

È la misura più immediata per sapere quanta pensione avrà il contribuente rispetto a quanto percepiva di retribuzione.

Importo della pensione rispetto all'ultima retribuzione

Dai dati forniti dalla Ragioneria generale dello Stato si legge che i dipendenti nati tra il 1960 ed il 1990, a lavoro a partire dall'età di 24 anni,andranno in pensione percependo un assegno variabile dal 70,3 all'81,6 per cento. Andrà peggio agli autonomi, il cui tasso di sostituzione netto varierà tra il 63,9 ed il 75,4 per cento. Le previsioni sugli autonomi, in particolare, sono più ottimistiche di quelle applicate realmente e dipendono dall'ulteriore innalzamento della percentuale di versamenti contributivi in previsione nei prossimi anni.

Calcolo assegno pensionistico per dipendenti e autonomi

L'inserto economico de Il Corriere della Seraha pubblicato una interessante simulazione sull'andamento della percentuale del tasso di sostituzione netto (e, dunque, della pensione futura) prendendo a campionei lavoratori nati negli stessi anni del calcolo fatto dalla Ragioneria dello Stato.

Prendendo in considerazionele variabiliche entrano in gioco nel calcolo della pensione, ovvero la percentuale del Prodotto interno lordo (prudentemente all'1, allo 0,9 e allo 0,8%) e una crescita degli stipendi all'1,2 per cento all'anno, l'importo della pensione rispetto all'ultima retribuzione varierà, per il lavoratore dipendente, tra il 71 ed il 78 per cento (con Pil all'1%), tra 71 ed il 77% (con Pil allo 0,9%) e tra il 71 e 76% (con Pil allo 0,8%).

Le percentuali dei lavoratori autonomi varieranno tra il 65 ed il 72% se il Pil crescerà dell'1 per cento, tra il 65 ed il 71% con Pil allo 0,9 per cento e tra il 65 ed il 69% con Pil allo 0,8 per cento.