"La riforma delle Pensioni con il possibile pensionamento anticipato allargato è da considerarsi troppo costoso per i conti pubblici. Gli interventi previdenziali devono andare incontro ai precoci e ad alcune categorie di contribuenti donne". È l'ex ministro del Governo Monti, Elsa Fornero a parlarne in un'intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, ponendo l'accento sulle possibili implicazioni delleproposte di pensione anticipatasul debito pubblico. Interventi di flessibilità in uscita dovranno essere studiati per una platea ben delimitata di possibili beneficiari.
Fornero: No alle pensioni anticipate per tutti, interventi sul lavoro
Piuttosto che ragionare di pensioni, la Fornero, madre della riforma attuata nel 2011 tuttora in vigore, punta a favorire il lavoro per le giovani generazioni. "Occorre creare lavoro anche riproponendo gli incentivi che sono stati adottaticon il Jobs Act ed agendo per ridurre il costo del lavoro. I dati negativi sull'occupazione pubblicati in questi ultimi giorni dicono che bisogna tornare a rendere più allettanti le assunzioni, anziché promettere pensioni anticipate per tutti". Secondo Elsa Fornero, inoltre, non c'è correlazione tra pensionamenti anticipati e maggiori posti di lavoro per le giovani generazioni: "Il lavoro si crea intervenendo sull'apprendistato, sui centri del pubblico impiego e sullo sviluppo".
Pensione anticipata 2016: per la Fornero solo ai precoci e opzione donna
La pensione anticipata rispetto alla maturazione dei requisiti per uscire da lavoro con la pensione di vecchiaia dovrà essere assicurata ai contribuenti che si trovano nelle condizioni più complicate. "Ai lavoratori precoci, innanzitutto - concludela Fornero - cioè a quei contribuenti che hanno avuto una vita lavorativa con molteplici disagi oppure che hanno svolto lavori usuranti.
E poi alle lavoratrici, anche se l'opzione donna comporta un taglio rilevante della pensione, perché possano occuparsi di un familiare che ha bisogno di assistenza. Anche se la soluzione potrebbe essere spendere di più per mettere a disposizione dei cittadini maggiori centri di assistenza, anziché investire continuamente sulle pensioni".