Non è certo una partita facile quella che dovrà giocare il Governo Renzi sulla riforma Pensioni. Tanto più se alle questioni già aperte, come quella della flessibilità in uscita, si aggiungono altri capitoli che richiedono significative coperture finanziarie, come quella del bonus da 80 euro al mese ai pensionati che percepiscono la pensione minima. Tra messaggi rassicuranti e continue ritrattazioni l'esecutivo ancora tiene aperta la questione previdenziale, non spegne le speranze per una maggiore flessibilità, ma negli ultimi giorni sembra di più i dubbi che le certezze e in questo stato di cose non può che crescere la confusione.

Dal bonus da 80 euro alla flessibilità in uscita, i nodi da sciogliere sulla previdenza

Oggi, a ribadire la proposta degli 80 euro per i pensionati con assegni minimi è il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali che nei giorni scorsi, dopo l'intervento video di Matteo Renzi su Facebook, sul punto aveva "frenato". "Questo è un tema - ha spiegato oggi Giuliano Poletti in un'intervista a Radio 24 - che è presente da quando si decise il bonus degli 80 euro ai lavoratori due anni fa". Ma se finora non è stato concesso il bonus ai pensionati non è per mancanza di volontà politica ma per mancanza di coperture finanziarie. Secondo le stime dio Palazzo Chigi il bonus da 80 euro ai pensionati con gli assegni minimi costerebbe qualcosa come 3 miliardi di euro.

"Naturalmente questo è un tema - ha spiegato oggi l'esponente del Governo Renzi - che va affrontato all'interno della legge di stabilità perché - ha sottolineato il ministro Poletti - abbiamo una ovvia esigenza di compatibilità rispetto all'utilizzo delle risorse".

Pensioni, Zanetti: bonus 80 euro alle minime non è la priorità, si parli di flessibilità

Sulla politica economica del Governo Renzi e sulla riforma pensioni è intervenuto ieri pomeriggio i sottosegretario all'Economia e Finanze Enrico Zanetti secondo il quale il bonus da 80 euro per i pensionati non sarebbe tra le priorità e comunque chiede sul punto di fare chiarezza.

"Sul fronte pensionistico - ha ricordato Zanetti - è già da tempo in corso un dibattito sulla flessibilità. Inserire un nuovo elemento - ha proseguito ai microfoni di Radio 24 - richiede chiarezza sua qual sia l'ordine delle priorità. Altrimenti - ha sottolineato l'esponente dell'esecutivo e segretario di Scelta civica - si rischia oggettivamente di fare - ha aggiunto - una sorta di populismo di Governo". Quale decisione assumete alla fine il premier Matteo Renzi? Confermerà o no l'aumento delle pensioni minime? E sulla flessibilità in uscita sarà accolta la proposta di Cesare Damiano, presidente della commissione Lavoro della Camera, di inserire le previsioni sulla previdenza nel Def che oggi approda in consiglio dei ministri?