Non si è interrotto nemmeno durante le vacanze pasquali e si riaccende ancor di più in vista della mobilitazione unitaria dei sindacati e della presentazione del nuovo Def da parte del Governo Renzi il dibattito sulla riforma Pensioni. Scontri e polemiche tra esecutivo e sindacati ma non solo. Anche nella maggioranza di governa c'è chi incalza il premier sulle modifiche alla legge Fornero, in particolare per l'introduzione di nuovi criteri più flessibili per l'accesso ai prepensionamenti.

Prepensionamenti e lavoro ai giovani, confronto interno nel Pd di Renzi

Modifiche alla riforma pensioni varata nel 2011 che aprirebbero nuovi fronti occupazionali per i giovani disoccupati che ancora subiscono gli effetti dell'eccessiva rigidità imposta dalla legge Fornero per tutelare i conti pubblici e salvaguardare a suo tempo l'Italia dal crack. Ma ora i tempi sono cambiati e c'è chi insiste anche all'interno nel Pd nel voler cambiare quella legge. Non solo il presidente della commissione Lavoro pubblico e privato di Montecitorio, Cesare Damiano, che tutti i giorni sollecita al premier Renzi di affrontare la questione previdenziale prevedendo la flessibilità nel Def che dovrà presentare entro aprile.

"Sulle pensioni - ha dichiarato oggi la senatrice Annamaria Parente, capogruppo del Partito democratico in commissione Lavoro al Senato - va introdotto un 'pacchetto flessibilità' composto - ha spiegato la parlamentare dem - da una serie di misure".

La senatrice Parente propone al Governo un 'pacchetto flessibilità'

Tra le proposte avanzate dalla senatrice Parente ci sono gli incentivi per il prepensionamento con la formula del part time, nuove misure per sostenere le imprese che puntano sulla staffetta generazionale agevolando così l'esodo dei lavoratori vicini al pensionamento e l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, ma anche decurtazioni in percentuale delle pensioni rispetto all'età di uscita che dovrebbe cominciare da 62 anni.

"Non introdurrei in questo momento - ha detto in un'intervista a Sussidiario.net rilanciata dalle agenzie di stampa - modifiche normative". Nuovi elementi di flessibilità, dunque, ma senza cancellare completamente la legge Monti-Fornero che fino al 2020 rappresenta una garanzia per la finanza pubblica. Queste le ultime notizie che arrivano oggi da "casa Pd", in attesa di capire quali saranno sulla riforma delle pensioni le prossime mosse del premier Matteo Renzi.

Come promesso, sarà davvero il 2016 l'anno della flessibilità? A questo punto non sembrano fidarsi più di tanto i sindacati pronti per la mobilitazione unitaria del 2 aprile prossimo in tutte le regioni d'Italia; alla manifestazione promossa da Cgil, Cisl e Uil aderiscono anche movimenti e associazioni di categoria, nonché partiti e gruppi politici, dalla minoranza del Pd a Italia dei Valori.