La giornata di ieri ha visto l'appuntamento sul web di #Matteorisponde, dove il premier ha deciso di rispondere direttamente ai cittadini in diretta: sul tema della riforma pensioni 2016, le ultime novità, che sono rimbalzate su tutti i media, riguardano soprattutto la proposta degli 80 euro per i pensionati che ricevono l'assegno minimo. La decisione dell'annuncio di questa possibile misura all'interno di un filo diretto con i cittadini e in prossimità delle elezioni ha suscitato un vespaio di polemiche: il premier è stato infatti accusato di utilizzare la proposta degli 80 euro come una mossa politico-elettorale in vista delle elezioni amministrative.

Inoltre, proprio durante la trasmissione DiMartedì, l'esperto di Pensioni Giuliano Cazzola ha detto la sua sul provvedimento: se è vero che Renzi vuole dare 80 euro a chi riceve una pensione minima, allora dovrà trovare almeno 2 miliardi di euro; e se davvero questa cifra è a disposizione del governo allora dovrebbe pensare più ad un intervento strutturale che non a un bonus una tantum. Nel frattempo, giungono anche le polemiche dei lavoratori precoci: durante il programma Ballarò, infatti, nessuno dei presenti ha portato avanti le istanze della Quota 41.

Solo promesse quelle di Renzi? Ultime novità riforma pensioni 2016 oggi 6 aprile

Matteo Renzi ha dato una serie di indicazioni per quanto riguarda il tema previdenziale all'interno del confronto con i cittadini avvenuto sul web in diretta nella giornata di ieri 5 aprile.

Innanzitutto, la promessa degli 80 euro in più per gli assegni minimi: il premier ha detto che è allo studio del governo ma non è certo che si possa fare. Alle sue parole hanno fatto seguito quelle della Boschi che a Porta a Porta ha ribadito le intenzioni del premier; nel frattempo, sono intervenuti anche i sindacati che hanno affermato che con i 'vorrei' le pensioni minime non aumentano, ma, qualora il provvedimento dovesse farsi, si direbbero favorevoli.

Il premier Renzi, però, è intervenuto anche sul nodo della riforma pensioni 2016 e su questo punto è stato piuttosto 'ondivago': da un lato, infatti, ha dichiarato che il governo avrebbe intenzione di intervenire sulla flessibilità in uscita, ma soltanto qualora si riuscisse a farla a costo zero; dall'altro ha detto di essere d'accordo con il ricalcolo con il contributivo proposto da Tito Boeri, ma che comunque vanno salvaguardati anche quelli che escono dal lavoro con il retributivo.

Le risposte, insomma, sono sembrate piuttosto generiche e poco circostanziate.

Polemiche lavoratori precoci e ultime novità riforma pensioni oggi 6 aprile

Intanto, sul gruppo Facebook 'Lavoratori precoci uniti', vero e proprio punto di riferimento per tutti coloro che chiedono un intervento a favore della Quota 41, sono sorte discussioni intorno all'ultima puntata di Ballarò, andata in onda nella serata di ieri 5 aprile. Le polemiche riguardano soprattutto il fatto che della loro vertenza si parli sempre troppo poco: se è vero che sono giunti nel corso del tempo e grazie ad un pressing continuo gli appoggi di Damiano e dei sindacati, è anche vero che, però, quando si parla di riforma delle pensioni per il 2016 il tema è sempre quello della flessibilità in uscita e mai quello della Quota 41.

Lo stesso Zanetti, che si è detto vicino ai precoci, sottolinea sempre come occorra pensare prima a chi non ha né lavoro né pensione e poi a chi, comunque, un lavoro lo possiede e una prospettiva di quiescenza ce l'ha. Per aggiornamenti sulle questioni e i dibattiti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.