Matteo Renzi l'aveva promesso sin dall'inizio del dibattito sulla riforma della Scuola, poi divenuta la 'Buona Scuola': occorre porre fine alla 'supplentite', male storico del sistema dell'istruzione italiana. Con l'approvazione della riforma del sistema di reclutamento e formazione dei docenti arrivano moltissime novità e la più rilevante riguarda proprio la connessione tra i concorsi scuola e le supplenze: secondo quanto previsto dalla nuova normativa, infatti, i docenti che vinceranno i concorsi a cattedra (successivi a quello presente del 2016) avranno contratti a tempo determinato e triennali, dovranno affrontare corsi di specializzazione e tre anni di tirocinio, infine saranno utilizzati per le supplenze.

Le polemiche sono già sorte, perché si tratterebbe di un sistema che espelle dalle scuole i docenti che per anni l'hanno tenuta in piedi (si tratta di coloro che stanno partecipando al concorso scuola 2016), anche se il governo ha dichiarato di voler intervenire con una disciplina transitoria proprio a favore di quest'ultima categoria.

Nuova normativa sul concorso scuola e le supplenze: nodi e problemi

Secondo quanto previsto dalla riforma del reclutamento e della formazione dei docenti, si dovrebbe andare verso un sistema che prevederà concorsi a cattedra periodici come unico strumento per l'immissione in ruolo nelle scuole: l'accesso alle prove concorsuali sarà garantito dal conseguimento della laurea magistrale abilitante e, per coloro che si trovano nella 'terra di mezzo' e cioè senza il nuovo titolo di studio abilitante ma anche senza TFA e PAS, si dovrebbe andare in direzione di nuovi corsi abilitanti.

I vincitori dei prossimi concorsi scuola non avranno immediatamente un contratto a tempo indeterminato, ma un contratto a termine di tre anni: il primo anno sarà dedicato al tirocinio e al conseguimento di un diploma di specializzazione e i corsi saranno organizzati dalle università, mentre gli altri due anni saranno impegnati soltanto con un tirocinio da svolgere in una rete di scuole.

Con il tempo e se si riesce a superare il tirocinio, allora i docenti potranno essere assunti a tempo indeterminato: da sottolineare è che non vi è alcuna garanzia nel percorso, si potrebbe giungere alla fine del tirocinio e non essere assunti. Chi desidera restare aggiornato, può cliccare in alto sopra l'articolo sul pulsante 'Segui'.