Sappiamo bene come gli insegnanti ritengano il concorso scuola, un provvedimento inutile oltre che dispendioso per le tasche già povere della Scuola pubblica italiana. A questo proposito, 'Tecnica della Scuola', ha riportato alcuni dati interessanti riguardanti le spese di 'cancelleria' sostenute dal Ministero dell'Istruzione e a beneficio delle varie sedi d'esame, dislocate in tutta Italia.

I dati sono quelli riconducibili alla relazione tecnica allegata all'ormai celebre decreto scuola che, in questi giorni, è in discussione alla Camera: seppur si tratti di numeri indicativi, calcolati come previsione di spesa, non si può che essi non siano, a dir poco, sorprendenti.

Ultime news scuola, giovedì 19 maggio 2016: spese 'gonfiate' per pen drive e carta?

Un primo dato interessante è dato dalla spesa sostenuta per le pen drive, le chiavette che vengono utilizzate durante lo svolgimento delle prove scritte: ebbene, il documento parla di oltre 22.000 'pennine' (per l'esattezza sono 22.712) al costo di circa 5 euro cadauna, per una spesa totale di 113.560 euro. Altra nota di stupore è rappresentata dalla spesa complessiva preventivata di 10.940 euro che si è resa necessaria per l'acquisto di 2735 risme di carta. La prima considerazione che si può fare di fronte a questi dati è la seguente: ma il Miur non poteva 'spendere di meno'? A conti fatti, appare evidente come i prezzi unitari siano molto vicini a quelli che ognuno di noi trova ai supermercati e nei centri commerciali ed è logico chiedersi come mai un lotto così grande di materiale da cancelleria non possa essere acquistato a prezzi decisamente più bassi.

Costi cancelleria di 'manica larga' ma i compensi dei commissari?

Pur considerando tali spese come semplici preventivi, possiamo, comunque, parlare di 'manica larga' adottata dal Miur nel considerare i costi di questo materiale.

Se ripensiamo, poi, ai miseri compensi inizialmente stabiliti per i presidenti e i commissari, compensi che, successivamente, nel decreto scuola sono stati 'raddoppiati' (termine usato dal governo che lascia immaginare chissà quale sforzo economico che in realtà non c'è stato...), ci sarebbe da riflettere non poco sulle politiche adottate dal governo in merito a questo concorso scuola.