In questi ultimi tempi si fa un gran parlare di Naspi, soprattutto per quanto concerne le controverse regole applicate a lavoratori stagionali del turismo ed altri precari. La notizia del giorno è che la Naspi è stata oggetto di una interrogazione del Movimento 5 Stelle nel consueto Question Time in Parlamento, evento che consente ai parlamentari di interrogare e vedersi immediatamente rispondere dal Governo su qualsiasi tema di interesse. L’esponente del Governo che si è incaricato di rispondere è stato il Sottosegretario del Welfare, Cassano.

Il problema stagionali è persistente

Continua incessante il lavoro dei gruppi e dei comitati di lavoratori del settore turistico che protestano per le penalizzazioni a cui sono soggetti nel momento che richiedono la Naspi. Stando alle regole di oggi, questi si vedranno erogare di sussidio per disoccupati la metà delle settimane lavorate nell’anno 2016. Infatti, per loro non scatterà il calcolo legato al quadriennio precedente lo stato di avvenuta perdita del lavoro, perché i periodi di questi ultimi 4 anni sono già stati coperti da altri sussidi per disoccupati, siano stati la ASPI, la MiniASPI o la requisiti ridotti. In definitiva significa lasciare senza reddito per molti mesi questi lavoratori.

Lo stesso si applicherebbe ai precari della scuola, alle badanti o colf ed in genere a qualsiasi lavoratore che ha nel precariato, nella saltuarietà e discontinuità lavorativa, la base della sua attività. L’anomalia normativa che, applicata, penalizza fortemente questi lavoratori fu oggetto lo scorso anno di una parziale retromarcia del Governo, lo stesso che di fatto istituì la Naspi a partire dallo scorso maggio.

Agli stagionali vennero bonificati i periodi precedentemente usati per vecchi sussidi, rendendoli utili al calcolo per la Naspi, che si allungò sensibilmente. Il problema adesso si ripresenta, perché quell’intervento riparatore del Governo, non fu strutturale, ma tamponò la falla solo per gli eventi di disoccupazione 2015.

Il Governo non ne vuole sapere

L’interrogazione come dicevamo, proveniva dal Movimento 5 Stelle e chiedeva cosa si pensasse di fare e cosa si farà per rivedere in qualche modo la situazione degli stagionali rispetto alla Naspi. Il Sottosegretario ha confermato come non ci sia niente in atto per questa problematica. Infatti l’unico modo che consentirebbe di rivedere questa stortura normativa che impatta su questi lavoratori sarebbe legislativa. Bisognerebbe quindi cambiare la la Naspi in maniera globale, partendo proprio dalla Legge che la istituì. Speranze zero quindi per i lavoratori anche di un semplice intervento riparatore temporaneo, valido solo per quest’anno. Infatti resta sempre il classico problema delle risorse, delle coperture da trovare e che paiono a tutti gli effetti introvabili per molti degli atti che il Governo dovrebbe mettere in piedi.

Quindi senza una vera e propria modifica legislativa, con tutte le lungaggini burocratiche che servono, niente si potrà fare per i poveri stagionali. Sembra così morire la speranza che nella manovra di autunno o Legge di Stabilità 2017 che dir si voglia, potesse cambiare qualcosa.