L'Istituto di previdenza ha pubblicato nei giorni scorsi i conti previdenziali di tantissime categorie sottolineandone i privilegi e i difetti. L'INPS ha però dimenticato di verificare quella relativa ai dipendenti di Camera e Senato che, ad un occhio più attento, ha delle condizioni addirittura migliori di quelle dei parlamentari. I 2.300 dipendenti godono di una situazione previdenziale totalmente assurda rispetto a quella dei 22 milioni di lavoratori italiani. Gli ex dipendenti della Camera riceverannonel 2016 la bellezza di 270 milioni di euro, ma verseranno, sotto forma di contributi, meno di una settantina di milioni.

Come a dire versi 1e prendi 4. E questo è un privilegio che va al di la di tutte le possibili immaginazioni.Il passivo annuo di 200 milioni di euro viene pagato non dall’INPS, ma da Montecitorio sulla base del principio della totale autonomia delle istituzioni costituzionali.

Camera e Senato

Camera e Senato continuano, a dispetto del deficitdelPaese, a costare tanto e in modo ingiustificato. Il taglio al finanziamento che lo Stato garantisce alle due Camere sarà per la prima voltapiù basso del 5 % ancora poco per giustificare il costo che è il doppio rispetto a quello degli altri paesi europei. Un costo che si aggira intorno al miliardo di euro. Non è accettabile, ne concepibile, che i dipendenti di Camera e Senato, ad esempio il barbiere, percepiscano emolumenti dioltre 150 mila euro.

Il Senato il 2001 costava allo Stato 350 milioni mentre nel 2011 è arrivato a costarne 526. In pratica un aumento del 50% in 10 anni quando in Italia il PIL è stato praticamente fermo.

Questi costi della politica nonpossono essere giustificati ed è venuto il momento di una verifica. Non fosse altro per una sorta di giustizia nei confronti di tutti lavoratori che ogni anno hanno un guadagno tra i 20-30 mila euro e che faticano ad arrivare a fine mese.

Il 19 maggio i lavoratori marceranno a Roma per chiedere alla politica di fare leggi che tutelino i cittadini e non più sole chiacchiere e palliativi che non servono più.In vista dell’appuntamento nazionale sarannoin partenza dalla Puglia decine di pullman. Ieri a Bari centinaia di Pensionati Pugliesi insieme a SPI Cgil FNP Cisl e UIL e ai rappresentanti(Dott.ssa Maria Coletta e Dott.

Edoardo Babuscio) dei Comitati Pugliesi e Nazionali dei Mobilitati, Precoci, Esodati e Quota 41 si sono riuniti per lanciare un messaggio forte e chiaro al Paese. Tutti uniti e determinati per sostenere i pensionati, i giovani disoccupati, il lavoro, il futuro del Paese.